Cagliari, nella Città Mercato deserta si arrende Conad: “Non possiamo più prendere schiaffi e perdere soldi”

IL CLAMOROSO ADDIO – Terremoto nella struttura dove la riqualificazione milionaria non è mai iniziata e senza un solo negozio aperto da anni. Il supermercato chiuderà in autunno dopo un anno di vita travagliata, l’amarezza e rabbia di Michele Orlandi: “Sempre più soli, entrando nella galleria c’è un terribile senso di oscurità. Non ci sono prospettive sicure, faremo di tutto per salvaguardare i 75 lavoratori”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

È durato, alla fine dei conti, un anno, il sogno di Conad di reggere all’interno della Città Mercato, totalmente deserta, incastonata tra i binari della metropolitana leggera e il parco di Terramaini. Uno dei colossi della grande distribuzione organizzata, che aveva “assorbito” l’Auchan qualche anno fa, alza bandiera bianca. La comunicazione è già stata fatta ai sindacati Cgil, Cisl e Uil durante un incontro ad hoc, nei prossimi giorni partirà la lettera ai padroni di casa della struttura. I lavori di riqualificazione milionari? “Non sono mai partiti e non possiamo continuare a prendere schiaffi e perdere soldi”. Sono parole durissime quelle di Michele Orlandi, direttore commerciale della rete Conad del Tirreno. “Siamo arrivati al termine, non è più sostenibile andare avanti. Siamo sempre più soli e, quando si entra nella galleria, c’è un forte senso di oscurità, una situazione terribile. La clientela ci sta abbandonando, siamo costretti a prendere questa decisione”. Una decisione non certo presa a cuor leggero. La stessa Conad ha aperto il portafoglio per i lavori di riqualificazione del suo spazio. Dall’altra parte, però, non sono mai iniziati gli interventi adatti a rendere la Città Mercato “contesa” da cagliaritani e pirresi la più grande della Sardegna, con migliaia di metri quadri e parcheggi in più. “È stato solo fatto un piccolo intervento, hanno realizzato otto colonne sopra il nostro spazio e si sono fermati”. Orlandi, da esperto conoscitore di supermercati aperti e attualmente operativi all’interno di grossi centri commerciali, non riesce a darsi una spiegazione logica sul perchè degli interventi mai fatti: “Sembrava che ci fosse il progetto e le autorizzazioni erano arrivate, credo che ci siano contenziosi in corso con i proprietari della nostra parte. Ci siamo chiesti come mai avrebbero dovuto fare i lavori e non li hanno mai fatti. Non c’è una prospettiva”. Era settembre 2023 quando, in pompa magna e con addirittura le dita dei piedi incrociate, i vertici di Conad hanno inaugurato lo spazio tutto nuovo nella “pancia” della Città Mercato.
Dopo l’estate l’addio, un anno e forse qualche settimana di vita. In totale solitudine. Con l’unica tabaccheria superstite che ha chiuso i battenti mesi fa, entrare nella galleria somigliava a un tour cimiteriale con un’improvvisa e unica “attrazione”, il supermercato Conad. “Ci sono 75 lavoratori, faremo di tutto per salvaguardarli, una parte potremmo riconvertirla e un’altra mandarla in distacco in altre filiali. Tra Marconi e Santa Gilla, negli anni, abbiamo ricollocato, risistemato o concordato buonuscite con duecento nostri dipendenti, e mai nessuno ci ha dato una mano”. I sentimenti prevalenti sono due, davanti alla disfatta: “Dolore e rabbia, ci fa stare male che questo prezzo lo debbano pagare anche i lavoratori. Valuteremo eventuali azioni legali, abbiamo un ufficio che dovrà svolgere tutte le verifiche”. Quella sarà un’altra eventuale parte, rognosa e burocratica. Prima c’è quella, per così dire, iconica e identitaria: il gigante di cemento malandato e sempre più rovinato della Città Mercato di via Dolianova, passato dalle migliaia di clienti nel lunghissimo periodo d’oro, da metà degli anni Novanta sino a ben oltre la prima decade del Duemila, all’agonia totale.


In questo articolo: