Cagliari, i negozi potrebbero riaprire in settimana: la Città Metropolitana prende tempo, Pula pronta ad aprire. Alla fine si è deciso per un clamoroso zero a zero, e palla al centro: piuttosto che aprire i negozi a macchia di leopardo, restano chiusi in tutta la Città Metropolitana. I sindaci decidono di non decidere, ma non per loro colpa: aspettano altri chiarimenti dalla Regione, e aggiornamenti costanti sugli indici di contagio. Si dovrebbe aprire tra mercoledì e giovedì, se i contagi caleranno, o al più tardi il 18 maggio. Questo il retroscena della video conferenza di questa sera. Qualche giorno di tempo, per consentire anche agli esercenti di farsi trovare pronti. Ci sono però Comuni come Pula, che avevano già emesso un’ordinanza per riaprire lunedì parrucchieri, negozi ed estetisti: è probabile che l’apertura a Pula slitti appena di 24 ore, perché è una delle prime cittadine ad essere già pronte alla ripartenza e non ci sono nuovi contagi.
Lo stesso vale per Capoterra, dove oggi il consigliere Franco Magi aveva già chiesto espressamente al sindaco Dessì di emettere un’ordinanza per riaprire tutto, perchè l’indice di contagio di Capoterra è dello 0,48, dunque il fatico Rt è lievemente più basso dello 0,5 considerato come il punto di riferimento. A Cagliari è leggermente superiore, quindi si rischiava il paradosso: negozi aperti in alcune città e sbarrati nel capoluogo, con rischi di tensione sociale anche molto alta e proteste dei commercianti dietro l’angolo.
E’ probabilmente questo, e la prudenza per tutelare in primo luogo la salute degli utenti, dei cittadini e degli stessi negozianti, che ha spinto la Città Metropolitana a fermare tutto. E a tenere giù le saracinesche di negozianti disperati, allo stremo, che stanno ricevendo ad esempio bollette del gas anche da mille euro. E che non possono incassare, ed è una beffa anche per i loro clienti. Ma ovviamente è il virus a dettare i tempi della ripartenza, che in Sardegna sembra ancora decisamente al ralenti. Alcuni Comuni in particolare hanno chiesto maggiore prudenza. E alla fine si aprirà entro la settimana se gli indici di contagio saranno migliori. I sindaci aspettano ulteriori chiarimenti da Solinas, prima di assumersi la responsabilità di fare ripartire le città. Molto semplice: non ci sono dati certissimi, dunque non c’è totale sicurezza. Ma in tanti stanno facendo la fame.












