E’ finito in manette oggi per spaccio di sostanze stupefacenti Ivan Benossa, cagliaritano, di 36 anni. Ma sul suo capo pende un’accusa molto più pesante: avrebbe venduto l’eroina che ha provocato la morte per overdose di Rosario Contu, 45enne, cagliaritano. L’arresto e le indagini sono portate avanti dalla Squadra Mobile di Cagliari che in un lungo comunicato spiega i retroscena.
Domenica mattina gli agenti sono interventi un una casa di via Giardini, dopo la segnalazione della morte di una persona. La vittima, Rosario Contu, era ospite di un amico, e dopo aver assunto una dose fatale di eroina è spirato. Secondo le attività portate avanti dalla Polizia Scientifica non sono emerse ipotesi di colluttazione, bensì nella stanza è stata trovata una bustina di eroina e una siringa ancora sporca. Dagli accertamenti investigativi, è risultato che Contu si era recato in via Schiavazzi ad acquistare lo stupefacente. Una volta rientrato nella casa di via Giardini, dopo aver assunto l’eroina, si è addormento senza mai più svegliarsi.
Avviate le indagini il personale della Squadra Mobile, Crimine Diffuso e della Sezione specializzata Antidroga, è riuscito a risalire ad alcuni noti pusher dell’area di Sant’Elia e via Schiavazzi. In un servizio mirato la notte tra lunedì e martedì hanno identificato Benossa, nell’uomo che corrispondeva perfettamente alle descrizioni fornite dai testimoni. L’uomo è stato colto in flagrante mentre spacciava in uno stabile di via Schiavazzi, ed è stato fermato e arrestato dai Falchi. Dall’immediata perquisizione sono state sequestrate circa 40 dosi di eroina, per gli agenti la stessa usata dal Contu.
L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato previsto dall’articolo 586 del codice penale, in quanto ritenuto responsabile della morte di Rosario Contu, dopo avergli venduto la droga. Il sospetto, sempre secondo quanto spiegano gli agenti in una nota, è stato confermato dalla relazione tecnica del medico legale che ne accerta la morte in conseguenza dell’assunzione della sostanza stupefacente. Sono in corso ulteriori approfondimenti mirati a verificare l’eventuale complicità di altri pusher di Sant’Elia.
L’avvocato Carlo Demurtas, difensore di Ivan Benossa dichiara che “il suo assistito non conoscerebbe Contu e nega di avergli venduto la droga. “Stamattina – chiarisce – si è svolta di fronte al Giudice Carta la seconda udienza di giudizio direttissimo in cui il mio assistito è stato ammesso a giudizio abbreviato condizionato all’esame della sostanza”.
Udienza rinviata all’8 marzo per dare incarico al perito.