I ritmi di vita sono cambiati, da due anni, per migliaia di cittadini che vivono nell’hinterland di Cagliari. Sono soprattutto loro ad avere usufruito, sino ai primi mesi del 2022, della metro di superficie sino a piazza Matteotti. Poi il via ai lavori e i bus sostitutivi che hanno garantito di raggiungere il capoluogo, ma con tempi nettamente più alti. E così tutti hanno dovuto spostare la sveglia, sacrificando o mezz’ora o un’ora di sonno, a seconda della distanza da percorrere e delle frequenze dei pullman Arst, nettamente superiori ai dieci minuti. Tra i tantissimi casi c’è quello di xxyy, dipendente alle Poste di via Tola a Cagliari: “Da casa mia a piazza Repubblica, con la metro, era tutto più semplice. Con i mezzi sostitutivi ho rischiato di fare tardi al lavoro”, e si sa quanto sia indispensabile non accumulare ritardi se si lavora nel mondo di pacchi e raccomandate, “e devo svegliarmi prima perchè, sennò, rischio di perdere la corsa, l’unica che mi permette di arrivare in orario in ufficio”, racconta. “È assurdo che dopo due anni non abbiano ancora terminato il cantiere e levato tutte le transenne, d’altronde si tratta di un doppio binario, non di un’opera mastodontica”. Ritardi o quasi ritardi, stress, ansia: c’è di tutto, a livello di sensazioni, nelle testimonianze di chi ha visto scomparire, di punto in bianco, la comodità della metropolitana leggera.
“Ma ormai siamo quasi pronti, entro poche settimane i collaudi obbligatori con i primi convogli”, assicura il direttore centrale dell’Arsy, Carlo Poledrini. “Noi il nostro l’abbiamo fatto, attendiamo l’ultimo ok dal ministero, a Roma. Le frequenze torneranno di dieci minuti e, con un accordo con la Regione, in futuro aggiungeremo altre corse per scendere sotto i dieci minuti tra un convoglio e l’altro. A Pirri, in via Italia, abbiamo quasi finito”. Tempi? “Saremo pronti per l’inizio del nuovo anno scolastico”, cioè a settembre”. Più lunghi i tempi per la metro in via Roma. Poledrini sceglie di non commentare l’idea-proposta del candidato sindaco del centrosinistra a Cagliari, Massimo Zedda, che auspica l’utilizzo di bus elettrici ogni sette minuti da Cagliari a Quartu. “In via Roma i tempi non dipendono da noi ma dal Comune. Solo quando finirà il suo cantiere potrà iniziare il nostro”. Significa, tra l’altro, che se il futuro sindaco o sindaca volesse bloccare il progetto di Boeri per rivederlo o stravolgerlo, gli operai dell’Arst dovrebbero continuare a stare fermi sino a chissà quando. Ma la speranza di tutti è di partire nella primavera del 2025.












