Quartu, zero aiuti per la vittima del folle incendiario: “Casa ristrutturata a mie spese e nessun risarcimento”

Naomi Farina è sbiancata in volto quando ha saputo che chi le ha distrutto l’appartamento in via della Musica a luglio 2023, Ubaldo Belfiori, tra poco più di due anni sarà libero: “Pena insufficiente per quanto ha fatto, mi ha distrutto la casa. Non vedrò un centesimo da lui, assurdo. Devo ringraziare mia mamma e mia suocera se ho nuovamente un tetto sicuro”


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Tre anni e quattro mesi di carcere, ma uno già quasi interamente scontato. Tra circa due anni Ubaldo Belfiori sarà libero, per la legge la pena sarà estinta. E la condanna in primo grado potrebbe essere anche “tagliata” se in Appello il giudice riconoscerà ulteriori prove a sua discolpa da parte delle avvocatesse. Noemi Farina è la vittima della follia dell’uomo che, a luglio scorso, ha incendiato il suo appartamento in via della Musica a Quartu perchè sospettava che lei l’avesse messo in cattiva luce con la sua ex. A distanza di quasi un anno, la Farina si lecca ancora, metaforicamente, le ferite: “Ho avuto solo 1200 euro dai servizi sociali per ricomprami qualche oggetto che non avevo più, per il resto mi sono rimessa a posto la casa da sola”, racconta la venticinquenne. “Sino a gennaio ho vissuto da mia suocera, verso novembre ho finito tutti i lavori, costati circa cinquemila euro. Soldi che sicuramente non rivedrò, ma un posto dove abitare mi serviva”. Un tetto sicuro e un appartamento confortevole per lei, i suoi figli e il suo compagno. Per fortuna, è entrata in gioco anche la solidarietà: Un elettricista che conosceva mia mamma mi ha dato una mano, anche in modo svelto”.

 

 

 

Resta, ovviamente, l’amarezza per il mancato risarcimento: “E sono infastidita dalla pena data all’incendiario, meritava molto di più di tre anni. Mi ha fatto perdere tutto. Un’avvocatessa mi aveva chiesto copia della denuncia e dell’Isee per il gratuito patrocinio”. Carte spedite, poi l’amara sorpresa: “Mi disse di non avere ricevuto nessuna notifica. Mi sono messa in contatto con un altro avvocato e lì mi è stato spiegato che, essendo già stato celebrato il primo grado del processo, non avrei purtroppo visto nemmeno un centesimo”.


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