Si è spento questa mattina per un tumore a soli 59 anni l’Appuntato Scelto Michele Palumbo. Campano di nascita ma da tanti anni a Cagliari, lascia un enorme vuoto in tutta la comunità e nei colleghi che hanno potuto apprezzare le sue doti umane e lavorative.
Toccante il ricordo sui social della moglie Emanuela Balzanti: “La montagna sulla quale si appoggiava la roccia si è frantumata lasciando un vuoto incolmabile. In quattro mesi il peggiore di mostri ti ha portato via da noi, togliendo al mondo una delle anime più belle. Spero solo di averti reso felice almeno la metà di quanto tu hai reso felice me”.
Significativo il ricordo del giornalista Francesco Pinna, che descrive in poche righe l’anima di Palumbo e dedica un post social ad una persona veramente speciale: “Più di altri ambienti di lavoro, il Palazzo di Giustizia è un luogo nel quale si concentra una percentuale di ego ipertrofici assurda. Molti si considerano il massimo, si sentono di viaggiare al massimo e, soprattutto, non mancano mai di ricordarlo agli altri .
Poi, però, a Palazzo trovi anche persone come Michele Palumbo, che il massimo lo ha sempre raggiunto, coltivato e mostrato agli altri, regalandoci la sua genuinità, la semplicità e l’umanità. Ciao Michele, e grazie per la tua infinita gentilezza… offerta gratuitamente anche a chi non la meritava.”
Poi, un episodio commovente di qualche tempo fa su ciò che significa essere un Carabiniere e aiutare il prossimo: “Per far capire a tutti il calibro umano di Michele, mi piace solo ricordare un episodio che vale per tutti. Anni fa, un ragazzo con gravi problemi psicologici (che periodicamente andava in escandescenza in Tribunale) minacciò pesantemente un giudice in aula. Intervennero in tanti – carabineri e poliziotti – poi dopo averlo identificato, lo consegnarono a Michele perché lo scortasse fuori.
Lui rimase a lungo a parlarci con pazienza, a rassicurarlo, a girare con lui per i corridoi dell’edificio sino a quando, tornato sereno, non se ne andò via da solo. E da quel giorno, ogni volta che quel giovane si ripresentava, Michele faceva il carabiniere e non lo mollava mai un istante… ma con la scusa di parlarci, di fargli compagnia, di essere gentile con lui, lo seguiva e ci chiacchierava per evitare che facesse altre incursioni contro i giudici. Fino a quando, e non so più quante volte l’ha fatto, Michele lo riaccompagnava all’esterno e, col sorriso, gli ripeteva in napoletano: “Sì, nu bravo figliolo”. Nei secoli gentile.”
I funerali si terranno domani martedì 15 luglio 2025 alle 16:30 nella chiesa del santissimo Salvatore a Serdiana.












