Le sacche di sangue utile durante un intervento o per una trasfusione? Al Brotzu arriva solo grazie agli Oss che, a piedi, devono raggiungere il centro trasfusionale e poi tornare in reparto con il prezioso carico. Una modalità giudicata dalla Uil Fpl “assurda, gli operatori non sono fattorini”. A dirlo i segretari aziendali Fabio Sanna e Antonina Usala, il rappresentante dei lavoratori Stefano Trogu e il coordinatore degli Oss sardi Salvatore Pinna: “Segnaliamo la grave criticità sulla modalità del ritiro delle sacche di tutti gli emoderivati, sangue e plasma, durante gli interventi chirurgici e non solo, aggravato soprattutto nelle ore notturne. Il Brotzu si è dotato dal 2010 di un sistema di posta pneumatica e periodicamente l’azienda investe denaro pubblico per la sua manutenzione per permettere così la consegna dei campioni biologici da e verso i reparti interessati, comprese le sale operatorie, evitando di utilizzare gli operatori come fattorini”.
Ma la posta pneumatica resta al palo, senza un motivo chiaro: “Sin dal mese di febbraio e in ultimo nel mese di novembre si continua a mandare gli operatori socio sanitari a ritirare fisicamente gli emoderivati, anche cinque volte in un turno di lavoro e a tutte le ore del giorno, compreso le ore notturne, a qualsiasi condizione meteorologica, nel corpo separato dell’ospedale, dove c’è il centro trasfusionale”. I rappresentanti della Uil, dei lavoratori e degli Oss chiedono “a cosa serva avere speso tutti questi soldi se poi si continua alla vecchia maniera? Nonostante i nostri continui solleciti, l’unico riscontro si è avuto unicamente da parte del direttore della struttura di Immunoematologia e non dall’amministrazione, sul fatto che la stessa, che ha segnalato il malfunzionamento della posta pneumatica all’ufficio tecnico e alla direzione medica, di cui non ha avuto ancora riscontro. Parrebbe che nella segnalazione del guasto il direttore della Immunoematologia abbia fatto presente che si siano perse nel tragitto alcune sacche di sangue, ragion per cui ha dato indicazione di non inviare più gli emoderivati attraverso la posta pneumatica, ma bensì la consegna debba avvenire solo fisicamente attraverso gli operatori socio sanitari. Pur comprendendo tutta la preoccupazione e responsabilità del direttore del centro trasfusionale, di fatto nessuno dell’amministrazione dal giorno della segnalazione del guasto ha mai dato un riscontro scritto su come e quando risolvere la problematica, come se non importasse a nessuno il disagio, per non dire il pericolo, che stanno esponendo i lavoratori e i pazienti al continuo via vai dai blocchi operatori al corpo separato dell’ospedale per il ritiro delle sacche di sangue e plasma”. Il sindacato, se non dovesse ricevere risposte, si dice pronto a nuove battaglie “per la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti”.












