Cagliari, l’sos disperato di Claudio Dessì: “Ape ferma senza turisti, aiutatemi”

Niente tour per la città, mancano i vacanzieri e, tra i guidatori delle “api” turistiche c’è chi lancia una raccolta fondi. Claudio Dessì: “Voglio sopravvivere, a 57 anni rischio di restare senza lavoro: mi servono almeno 6mila euro e il Governo deve garantirci un bonus mensile fisso di seicento euro”


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Gira con la sua “ape” calessino dal 2011 per le strade di Cagliari, scarrozzando turisti dal centro storico sino al Poetto. Da quando è scoppiata la pandemia del Coronavirus, però, la vettura di Claudio Dessì, 57 anni, è ferma ai box, in attesa di una ripartenza che, giorno dopo giorno, diventa sempre più un “miraggio”. E lui, dopo nove anni “on the road”, lancia un drammatico sos: “Mi sono fermato a Natale e non sono più ripartito. Avrei dovuto avere i primi clienti ad aprile ma tedeschi, statunitensi e australiani hanno cancellato le prenotazioni e non sono più venuti. Non riesco più a stare dietro alle tante, troppe spese, la mia piccola azienda rischia di dover chiudere per sempre”. Dessì, un passato trentennale da macellaio, si è inventato un lavoro che, nel tempo, è diventato uno dei “simboli” della Cagliari turistica: “Vivo solo di questo, da mesi sono appeso nell’incertezza. Come me, anche tutti gli altri miei colleghi”.

“Ho aperto una raccolta fondi online, mi servono almeno seimila euro per poter avere la certezza di ripartire nel 2021, quest’anno la situazione è nerissima”, sostiene Dessì. “Voglio giusto i soldi utili a non dover interrompere l’attività, non un centesimo in più”. E il 57enne lancia anche un appello al Governo: “Garantisco un servizio per i turisti, ma quando torneranno in Sardegna? Io sono il primo che non andrebbe, ora come ora, all’estero, dunque li capisco. Lo Stato deve ricordarsi di noi, può garantirci un bonus mensile fisso di seicento euro sino a quando non torneremo a lavorare”.


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