È il giorno del dolore più intenso per la famiglia di Xuanming Guan, il 15enne cinese travolto e ucciso in via Peretti a Cagliari da una 50enne di Selargius al volante di una Fiat Punto. Il corpo del giovane è stato dissequestrato e restituito ai parenti. La madre, il padre e la sorella più grande, tornata da Firenze col primo volo disponibile, sono chiusi nel dolore più profondo. Ad aiutarli c’è il padrone della casa nella quale, da un anno e mezzo, vivevano madre e figlio: “Siamo addolorati, non abbiamo la forza di dire altro. Xuanming sarà cremato”, dice la sorella, prima di chiedere, “perchè mamma la vuole come ricordo”, la fotografia di Xuanming che potete trovare in apertura di articolo. È lui seduto nel suo banco di scuola, cappellino rigorosamente in testa e sguardo serio. Ringraziano per le condoglianze, poi è solo silenzio, singhiozzi e lacrime. Le pratiche con l’agenzia funebre sono state sbrigate, le esequie saranno celebrate molto probabilmente non prima della prossima settimana. “Poi, dopo la cremazione, il 25 gennaio la madre di Xuanming andrà in Cina”, spiega ancora, offrendo tutto il supporto possibile, anche quello linguistico, il titolare dell’appartamentino a Pirri dove, superata una robusta porta in plastica e un giardinetto interno, si entra direttamente in cucina. Il papà del quindicenne è tornato da Sassari sin dal primo pomeriggio di ieri e tra tutti i parenti è quello che ha meno forza e voglia di parlare. Si tratta di una tragedia, una tragica fatalità: il figlio è stato investito mentre stava andando a scuola, in quel tratto di via Peretti opposto a fast food e negozi dove il marciapiede è davvero molto stretto e, poi, è tutta campagna.
Hanno saputo dei tanti messaggi di affetto e del cordoglio di compagni di classe, di scuola e della dirigente scolastica dell’Azuni, i parenti del giovane cinese. Chiusi nella loro riservatezza anche nel momento dell’immenso dolore per la perdita di Xuanming, un “modus vivendi” tipico delle culture e religioni orientali. Quando la famiglia rientra a casa, che dista due svolte, tre strade e altrettante strisce pedonali da via Peretti, si avvicina subito la loro vicina di casa, Mafalda Porru: “Vivono qui da un anno e mezzo, la mamma mi ha offerto spesso dei piatti e dei cibi cinesi, e io ho ricambiato”, racconta. “Sono molto addolorata per la morte del ragazzino, era sempre felice e sorridente. Ogni volta che mi vedeva correva ad abbracciarmi e mi chiamava ‘nonna’. Il padrone di casa, ieri mattina, mi ha subito avvisato della tragedia di via Peretti: vanno messi attraversamenti pedonali rialzati in tutta quella strada”.









