Cagliari, lo storico bar della stazione chiuso da 3 mesi: “Dieci lavoratori a terra”

Niente stipendi, serrande abbassate e polvere in piazza Matteotti. A settembre, con la morte di Salvatore Melis, l’immediata chiusura: “Gli eredi non sanno se vogliono prenderlo in gestione, chi lavorava lì avrà la disoccupazione”. Le mura sono di proprietà delle Ferrovie dello Stato: “Attendiamo sviluppi anche noi”


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Un solo cartello, tolto solo qualche ore fa e dopo l’articolo di Casteddu Online: “Slot machine trasferite in via Roma 195”. Poi solo polvere, serrande abbassate e porte in vetro semichiuse, con la beffa delle luci interne accese. Sapere chi dovrà pagare le ultime bollette elettriche del bar tabaccheria della stazione di piazza Matteotti è, però, per tanti, l’ultimo dei problemi. Il principale è il futuro dei dieci lavoratori che, da settembre 2022, si sono ritrovati a casa, senza lavoro e stipendio. Il calvario parte con la morte del titolare, Salvatore Melis. Il 76enne, uno dei re dei bar di Cagliari e provincia, scompare il diciannove settembre, lasciando ai quattro figli un impero, composto anche da quel locale meta, ogni giorno, di migliaia di viaggiatori in arrivo o in partenza con i treni. Qualche giorno dopo scatta il tutti a casa: “Non ci hanno più comunicato nulla, lasciandoci nell’incertezza”, spiega a Casteddu Online uno dei baristi che, per paura di bruciarsi possibili nuove assunzioni in altri locali, preferisce restare nell’anonimato. “Abbiamo atteso tante settimane, qualche giorno fa abbiamo formalizzato le dimissioni per giusta causa”. La giusta causa sono i mesi trascorsi senza ricevere il becco di un quattrino. La gestione del bar, sbarrato, è in mano ai privati, le mura sono però di proprietà delle Ferrovie dello Stato: “Siamo a conoscenza della situazione e attendiamo sviluppi anche noi”, spiegano dall’ufficio stampa, “contiamo di ricevere notizie dagli eredi di Salvatore Melis, per noi è importante continuare la collaborazione”. E ci mancherebbe altro, visto che c’è da incassare un canone mensile in uno dei locali meglio posizionati del capoluogo sardo.
I dipendenti hanno sperato sino a che hanno potuto resistere, stringendo i denti, di poter tornare al lavoro. Ma così non è stato: “La situazione è molto critica, si parla di lavoratori costretti a ricorrere alle dimissioni per giusta causa perchè non percepivano nessuna retribuzione, ora potranno accedere alla Naspi”, spiega Nella Milazzo, segretaria della Filcams Cgil. “Contestualmente, ci attiveremo anche con una vertenza legale. C’è una questione di successione legata alle attività di Salvatore Melis. Da settembre è partito il declino e, in parallelo, la disperazione di chi ha perso il posto di lavoro. Saremo al loro fianco nella vertenza contro gli eredi che non hanno ancora deciso cosa fare. Dovranno accogliere o meno la successione, in questa fase di sospensione ci sono persone senza retribuzione”. E la Milazzo conferma che si andrà per vie legali: “Dovremo rivendicare a chi prenderà l’eredità del signor Melis le giuste competenze dei lavoratori” rimasti a terra. Insomma, se i figli di uno dei re dei bar cagliaritani non prenderanno in mano il bar tabaccheria di piazza Matteotti, chi arriverà al loro posto dovrà, sperano i sindacati, “riassumere le bariste e i baristi rimasti a casa”.


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