Studenti e prof a casa all’istituto Ciusa di via Meilogu a Cagliari per giorni, a causa dell’assenza di tutto il personale. Un caso che aveva portato dei genitori a contattare la nostra redazione e spiegare che si trattava di uno “sciopero bianco”, ovvero tutti in malattia per far capire alla dirigenza scolastica che c’è qualcosa che non va. Sul caso, arriva però la presa di posizione delle Rsu dell’istituto comprensivo Giusy Devinu. “Il personale Ata del plesso è stato accusato di aver organizzato uno “’sciopero bianco’, termine che ha tutt’altro significato e che non è minimamente pertinente per rappresentare quanto avvenuto. L’assenza contestuale di tutto il personale ha motivazioni diversificate. Alcuni lavoratori erano assenti giustificati, anche nei giorni precedenti e non sono stati in grado di rientrare in servizio; altri avevano fatto per tempo la richiesta di assenza per giustificati motivi; altri ancora, hanno comunicato in modo tempestivo , la propria assenza imprevista Non tutti i dipendenti erano in malattia, ma ogni dipendente ha fatto una sua propria richiesta, alla luce delle norme vigenti e seguendo le procedure previste dal contratto collettivo nazionale del lavoro. In ogni caso, l’amministrazione scolastica può e deve verificare se tutte le assenze risultano giustificate a norma di legge. Chi è stato intervistato dal giornalista, probabilmente non ha fatto le dovute verifiche e nel presentare la vicenda in modo accusatorio non sembra riconoscere la serietà, la responsabilità e il valore del personale Ata, che è sempre pronto a prestare il proprio lavoro, andando ben oltre le proprie mansioni, per mandare avanti la scuola pensando al bene degli alunni”.
E sono gli stessi rappresentanti sindacali unitari dell’istituto comprensivo a parlare di “molteplici problemi della scuola”, ponendo come “modalità accusatoria” quanto dichiarato da alcuni genitori, che starebbe “caratterizzando la nuova gestione dell’istituto. “In caso di assenze del personale, la scuola può e deve nominare supplenti, al fine di non interrompere il servizio. L’interruzione del servizio non dipende dai dipendenti che si assentano legittimamente, ma da chi non provvede a sostituirli, alla luce delle norme vigenti. Ci auguriamo che gli atteggiamenti accusatori cedano il posto al dialogo, affinchè la scuola possa affrontare in modo adeguato le molteplici problematiche che ogni giorno si presentano”.











