Cagliari, l’estate nera dei taxisti: “Turisti visti col binocolo e zero incassi con i crocieristi”

Porti e aeroporti deserti per mesi. Ora la timida ripresa, ma più un taxista cagliaritano fa i conti con i tassametri fermi, anche, per ore: “Abbiamo perso chi viene qui per affari e chi frequenta le discoteche. I crocieristi fanno percorsi già programmati per motivi di sicurezza, incassi crollati di oltre la metà”


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Il tassametro dei taxisti cagliaritani, negli ultimi mesi, non ha girato come speravano. “Colpa” del Coronavirus, tra crollo di arrivi di vacanzieri e regole stringenti, anche il loro settore si è trovato, e si trova ancora, a dover fare i conti con un calo degli affari. E il ritorno delle crociere (la settimana scorsa l’arrivo di centinaia di turisti con la Costa Diadema) per loro è, praticamente, inutile: “Scendono dalla nave e fanno percorsi già programmati, in sicurezza. Nessuno va in giro da solo e prenota una corsa col taxi”, spiega più un tassista. Insomma, se non è una situazione nera, poco ci manca. L’unica salvezza arriva dai cagliaritani e dai sardi: “Loro, per fortuna, non mancano”. Una certezza che, però, in più di un caso non ha consentito di evitare il segno meno, sin da giugno, alla voce incassi.

“Lavoro quasi inesistente a giugno, calo del settanta per centro a luglio poi c’è stata una ripresa leggera sino a Ferragosto. Dopo, nel mio caso, ho avuto un calo degli incassi del sessanta per cento”, spiega Ivan Perda, 46 anni, taxista da oltre due anni. “I croceristi, sino a chissà quando, non prenderanno più i taxi, è una fetta abbastanza grande anche del mio guadagno che scompare. Senza parlare del mondo delle discoteche, sono chiuse e le notti dei weekend sono diventate più ‘magre'”, afferma Frongia. Che fa un parallelismo tra mancati guadagni e spese già sostenute per garantire la sicurezza a bordo della sua auto: “Ho messo i pannelli in plexiglass, invito sempre i clienti a mettere la mascherina e, se non ce l’hanno, gliene regalo una nuova. Se però si rifiutano di indossarla, dopo devo igienizzare tutta la macchina”. Guadagni in calo da molte settimane anche per Giovanni Frongia, 46 anni: “I croceristi rappresentano una grossa fetta del mio mercato, mi permettevano di iniziare la stagione prima, sin da fine marzo. Ho faticato a raggiungere il pareggio sino al venti agosto, poi c’è stato un calo degli affari del cinquanta per cento. Mancano anche i ‘business man’, cioè le persone che arrivano a Cagliari per affari. Spesso capita di dover attendere anche due ore, fermi, in attesa della chiamata di un cliente. Non si sa sino a quando dureranno tutta una serie di restrizioni per i vacanzieri, fondamentali per una città come la nostra che, già da anni, è una meta turistica abbastanza gettonata”.


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