“Quella mattina, durante la visita al reparto di geriatria, entrando in una camera, rimasi colpito da queste tre donne ma ancor di più dalle due, una vicina alla porta e l’altra vicina alla finestra, che sembravano abbracciare la giovane paziente che stava al centro della camera…erano tutto premura, dolcezza, attenzione…
Avevano ragione: erano lì a custodire non una ma due vite perché Simona portava nel suo grembo una creatura.
Era spaventata, preoccupata, in pensiero…pensava al suo bambino: la tenerezza con il quale si accarezzava il ventre, quasi a riscaldarlo, a proteggerlo è l’immagine materna più eloquente di una donna che non pensa a se ma a Colui che ha ricevuto come dono. Riesce a scambiare qualche parola e quando è impossibilitata a farsi capire si fa aiutare dai due angeli che condividono la stanza con lei.
Il suo è un continuo chiedere aiuto per questo ha desiderio di ricevere l’Eucarestia, vuole essere benedetta…sto per lasciare la camera ma mi fa richiamare…mi vuole ancora una volta vicino. Lascio la camera ma il mio pensiero è un continuo affidare Simona al Padre della Vita perché salvi mamma e figlio.
Supplico, chiedo, prego…
Infermieri, medici, tutti chiedono di Simona: è diventata sorella, amica, figlia.
Incontro nuovamente Simona, in rianimazione, davanti a quel corpo, tempio dello Spirito, provato, sofferente…affido tutto al Creatore e Padre… vorrei non andar via da quel box dove alla presenza di un infermiera ho amministrato il sacramento dell’unzione degli infermi e lasciato un rosario con la medaglia miracolosa vicino al letto, come da lei richiesto prima di essere intubata. Seguo e affido a Colui che è amico degli uomini il nostro desiderio di bene, il desiderio di tutti.
Estrema fragilità, mistero imponente, il mistero della vita!
Dove sei Signore? Chissà quante volte questa domanda…
“Sono con voi tutti i giorni, non abbiate paura”, ecco la risposta…dolce compagnia di Cristo!
Si, va bene, ma poi più concretamente?!??
“Se tu fossi stato qui….”, ti avrebbe detto la tua amica Marta, sorella di Lazzaro.
La risposta non attende ad arrivare: sono nel silenzio di quella creatura, sono in Simona!
Grazie Signore, ma sappi che il mio combattimento continua. Arrivederci in paradiso Simona!”









