Cagliari, le pedane per la movida sfrattano i parcheggi: residenti in rivolta nel Corso

Il comitato degli abitanti di Stampace scrive al sindaco e al Prefetto: “Due pedane negli spazi riservati alle sosta delle auto, violato il regolamento”


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Le pedane sfrattano i parcheggi: guerra nel corso Vittorio Emanuele II. Il comitato dei residenti di Stampace ha scritto una lettera, firmata dal presidente Adolfo Costa e l’ha spedita al sindaco e al Prefetto. Denunciando di aver “preso atto, con disappunto, che nel tratto del Corso Vittorio Emanuele II, tra la via Caprera e via Pola, sono state realizzate due pedane all’interno della carreggiata, negli spazi sino ad ora destinati ai parcheggi delle auto.

Ribadiamo che è inaccettabile che si continuino a ridurre le aree destinate ai parcheggi in un’area critica per la mobilità, anche a causa dell’attrazione di traffico derivante dalla movida, che crea sempre maggior disagio per i residenti ma anche per coloro i quali si riversano nel quartiere nell’illusione di trovare un posto per la propria vettura .

Con la realizzazione delle due ulteriori pedane, di una terza già esistente e di una quarta di prossima realizzazione la perdita degli stalli salirà ad almeno 9 /10 posti auto ulteriormente sottratti alla collettività. Violando così apertamente la norma di un regolamento quello descritto in oggetto che è stato determinato dalle attività produttive senza aver la minima cura dei residenti che dovrebbero essere attori principali in queste vicende. In ogni caso, l’appropriazione di questo stalli per la posa delle pedane, determina il superamento della soglia massima consentita del 10% degli stalli utili per il parcheggio .

Tutto ciò premesso, le chiedo, a nome del comitato dei residenti di Stampace, che al momento comprende oltre 200 famiglie regolarmente iscritte allo stesso comitato, di voler ripristinare al più presto la legalità affinché sia garantito che la riduzione degli stalli destinati al parcheggio, nell’area, non superi la quota massima consentita dal regolamento stesso” .

 


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