Il cuore non basta, anche quando viene gettato oltre l’ostacolo. Il Cagliari la partita la perde in difesa: non bastano neanche i miracoli di un super Caprile, che tiene a galla i rossoblù con almeno due parate fenomenali. Difesa che balla il tango e la Lazio passa due volte, la prima con una zampata di Zaccagni, e non basta neppure il bellissimo gol di testa di Piccoli. Il Cagliari questa volta i suoi limiti li paga oltre la misura: avrebbe ampiamente meritato il pareggio, ma non ha saputo nè difenderlo nè riacciuffarlo.
Preoccupa soprattutto il fatto che la società di Giulini abbia ceduto Lapadula senza sostituirlo con un attaccante che mancava già prima, ma limitandosi all’acquisto dell’esterno offensivo rumeno Koman, un vero e proprio oggetto misterioso. Eppure il pareggio era stato confezionato e realizzato.
E con le parate di Caprile, quando la Lazio è calata vistosamente si poteva fare di più. Non ce la fa Pavoletti, si rivedono anche Prati e Kingstone negli ultimi minuti ma i laziali incartano il risultato e tornano al quarto posto. Ancora troppo morbido Gaetano entrato al posto di un ottimo Viola. E adesso testa al vero e proprio spareggio salvezza di domenica prossima: il Cagliari in casa contro il Parla si gioca letteralmente la stagione, con un solo punto di vantaggio sui ducali terzultimi in classifica.