Cagliari, la città senza bagni pubblici: “I turisti cacciati dai bar”

Lo sfogo di una guida turistica cagliaritana: “Vi racconto l’odissea dei croceristi in un centro storico senza servizi essenziali”. Il sindaco: ha ragione, i bagni sono una carenza, provvederemo


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Arrivano i croceristi, e scoprono una Cagliari senza bagni pubblici. E alcuni bar di Castello “cacciano via” i turisti che chiedono di potere usufruire dei servizi pubblici. Una Cagliari non proprio a misura di vacanziere, quella fotografata nello sfogo di Laura, una guida turistica cagliaritana, nella lettera aperta scritta al sindaco Massimo Zedda: “Buonasera, sono un’archeologa e una guida turistica  che dal 2010 lavora nel settore del turismo culturale, operando sul territorio sardo e, in particolar modo, nel Sud Sardegna. 
Scrivo questa mail per segnalarvi un grosso problema.
Premetto che ho creduto nella possibilità che questa città potesse diventare un esempio di Capitale del turismo culturale: proprio per questo, io stessa, ho dato il mio contribuito come volontaria in occasione della candidatura a Cagliari 2019.

Vi segnalo quello che, secondo me, sta diventando un grossisismo problema e che concerne i gruppi di turisti che visitano la nostra città: LA MANCANZA DI SERVIZI PUBBLICI nel quartiere di Castello!!Con l’arrivo delle navi da crociera un grosso flusso di persone si riversa nei pressi della Cattedrale e del Palazzo viceregio e SEMPRE si presenta il solito problema: queste persone avrebbero bisogno di Servizi igienici pubblici e questi non ci sono. 
Ogni volta io e i miei colleghi (parlo a nome di tutti, perchè tutti si lamentano per la stessa questione), siamo costretti ad indirizzare i clienti nei bar che si trovano nei pressi della Cattedrale e, quasi sempre, i gestori di tali locali non accolgono certo a braccia aperte i turisti, facendo presente loro che, solo se consumano, possono usufruire dei bagni. Stamattina una mia collega e i turisti che erano con lei sono stati cacciati via in malo modo da uno di questi bar e le è stato intimato di non azzardarsi ad entrare mai più in quel locale. So bene che alla cattiva educazione di questi „mercanti“ non potete porre rimedio, ma ho voluto segnalarvi questo episodio per farvi capire in quale situazione ci troviamo.
Inizia a diventare complicato lavorare serenamente.

Io, come tanti colleghi, ci metto tutta la passione e l’impegno possibile per cercare di dare un’immagine positiva di Cagliari e di quest’isola, ma spesso un particolare può rendere vano tutto il mio impegno, e un grande problema come quello della mancanza di bagni pubblici può incidere negativamente sull’immagine di una città, che rimane impressa nei ricordi del visitatore. Una città civile dovrebbe avere dei servizi igienici dislocati dove sono necessari, una città incivile Non li ha. Attualmente Cagliari, sotto questo aspetto, è una città incivile.
Sarebbe necessario interpretare l’arrivo delle navi da crociera come “eventi straordinari” ma allo stesso tempo importanti e, come tali, adeguare a questi la città, se è necessario noleggiando dei bagni chimici o investendo qualche risorsa.
SAREBBERO ASSOLUTAMENTE NECESSARI in piazza Palazzo o, se per qualche motivo burocratico non fosse possibile, anche nei Giardini Pubblici, dove iniziamo solitamente il nostro tour a piedi. E’ vero che qui ci sono, ma sono solo due e sono a pagamento. Un altro luogo dove sarebbero veramente molto utili è nel punto panoramico a Monte Urpinu, dove tutti i bus delle crociere si fermano o, per lo meno, in qualche punto del Poetto dove i bus possono fermarsi.
Non appartengo a quello stuolo di persone che danno un giudizio o una critica, senza conoscere i fatti e giusto perchè va di moda criticare le amministrazioni e tutto ciò che è pubblico, ma scrivo perchè sento che questo problema non solo sta ostacolando, il mio lavoro, ma sta anche danneggiando l’immagine della nostra città”.
Altrettanto cortese è stata la risposta del sindaco, Massimo Zedda, che ammette la carenza: “Buonasera Laura, innanzitutto grazie per la segnalazione. Lei ha ragione su Castello, sarebbero necessari dei bagni pubblici anche lì, soprattutto da quando Cagliari sta a poco a poco trasformandosi in una città ad alta frequentazione turistica. E’ da tempo che con l’assessore Marras stiamo cercando delle soluzioni. Il problema è che nel quartiere abbiamo dei locali di nostra proprietà, ma sono tutti troppo piccoli per poterci fare dei bagni pubblici. Stiamo quindi pensando a dei bagni chimici, ma qui si pongono dei problemi legati al decoro urbano in centro storico e al via libera che dovrebbe dare la Sovrintendenza. Mentre stiamo cercando soluzioni per Castello, abbiamo riqualificato e aperto a maggio due storici bagni pubblici in città, quelli sotto il Bastione e quelli di piazza Ingrao. Azzardo un suggerimento, salendo dai quartieri più bassi, una tappa potrebbe essere fatta lì. Questo chiaramente fino a quando non troviamo una soluzione definitiva per Castello. Grazie mille per la collaborazione”. 


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