Cagliari, il piano anti malamovida non funziona: giovane accoltellato in via Sicilia, gli appelli degli esperti sono stati ignorati e il sabato sera si è trasformato, ancora una volta, in sangue. È grave il giovane accoltellato questa sera nel quartiere della Marina, in via Sicilia precisamente. È stato soccorso, da quanto si apprende, dagli operatori di strada e poi dagli operatori sanaitari che hanno trasportato il ragazzo in codice rosso al Brotzu. Una discussione con l’agressore e poi la lama che spunta dalla tasca: la Marina si mostra così, ancora una volta, violenta, senza regole. Solo di recente Luca Pisano, psicoterapeuta, Direttore Master in Criminologia IFOS, aveva lanciato l’ennesimo appello e, riguardo il piano anti malamovida, aveva espresso dei dubbi riguardo l’efficacia.
“In sintesi, il documento non apporta strumenti in grado di incidere concretamente sul disagio giovanile. Il problema non è infatti la mala-movida, ma la condizione di fragilità di moltissimi giovani che attendono il sabato sera solo per ripetere lo stesso rituale: consumo di droghe (tra cui l’alcol), urla, schiamazzi, risse, utilizzo di coltelli, tirapugni e sfollagente” aveva spiegato a Casteddu Online.
Un rituale che oramai si consuma da troppo tempo e che segna una sconfitta per chi vuole bene ai ragazzi e cerca di insegnargli a stare insieme senza dover ricorrere alle cattive intenzioni: divertirsi in modo sano, insomma, spensierato come dovrebbe essere alla loro età, perché questi sono gli anni più belli in cui i primi amori e le uscite con gli amici segnano, “marchiano” il percorso di tutti, indelebilmente. E da grandi è meglio ricordarsi di un periodo positivo in cui qualche “pazzia” è concessa ma non deve essere uno stile di vita deviato dai canoni che, quasi, impongono, che chi più picchia è il migliore di tutti, oppure che chi più beve è il più “togo” del gruppo.
No, non è così. La vita di questi ragazzini spesso è già messa a dura prova da un contesto familiare e sociale difficile, in cui la rabbia che portano dentro, spesso, si manifesta con il disagio da sfogare in risse e abusi. Contrastare la tendenza di farsi del male e farlo agli altri è l’obiettivo da raggiungere, quello che tutti inseguono per indirizzare sulla retta via i giovanissimi ribelli.
Una missione impossibile? No, semmai difficile che richiede l’ausilio e le capacità di tutti perché c’è in gioco la vita delle nuove generazioni che meritano di essere prese per mano da aduti e istituzioni, per il bene di tutti.
“In sintesi, il documento non apporta strumenti in grado di incidere concretamente sul disagio giovanile. Il problema non è infatti la mala-movida, ma la condizione di fragilità di moltissimi giovani che attendono il sabato sera solo per ripetere lo stesso rituale: consumo di droghe (tra cui l’alcol), urla, schiamazzi, risse, utilizzo di coltelli, tirapugni e sfollagente” aveva spiegato a Casteddu Online.
Un rituale che oramai si consuma da troppo tempo e che segna una sconfitta per chi vuole bene ai ragazzi e cerca di insegnargli a stare insieme senza dover ricorrere alle cattive intenzioni: divertirsi in modo sano, insomma, spensierato come dovrebbe essere alla loro età, perché questi sono gli anni più belli in cui i primi amori e le uscite con gli amici segnano, “marchiano” il percorso di tutti, indelebilmente. E da grandi è meglio ricordarsi di un periodo positivo in cui qualche “pazzia” è concessa ma non deve essere uno stile di vita deviato dai canoni che, quasi, impongono, che chi più picchia è il migliore di tutti, oppure che chi più beve è il più “togo” del gruppo.
No, non è così. La vita di questi ragazzini spesso è già messa a dura prova da un contesto familiare e sociale difficile, in cui la rabbia che portano dentro, spesso, si manifesta con il disagio da sfogare in risse e abusi. Contrastare la tendenza di farsi del male e farlo agli altri è l’obiettivo da raggiungere, quello che tutti inseguono per indirizzare sulla retta via i giovanissimi ribelli.
Una missione impossibile? No, semmai difficile che richiede l’ausilio e le capacità di tutti perché c’è in gioco la vita delle nuove generazioni che meritano di essere prese per mano da aduti e istituzioni, per il bene di tutti.
Questa sera c’è un giovane che lotta in un letto di ospedale dopo esser stato accoltellato in pieno centro a Cagliari.











