Ieri i ragazzi del collettivo universitario autonomo di Cagliari hanno occupato gli spogliatoi nei pressi del campetto da Basket del Cus. Inutilizzati e da tempo chiusi. L’obiettivo ridargli vita: creare un centro di studi, con biblioteca e sala lettura (ne abbiamo dato notizia ieri, ndr). Armati di guanti, stracci e scope hanno iniziato l’opera di ripulitura. La decisione non è stata presa bene dal Cus Cagliari che ha deciso di chiudere la cittadella sportiva “per motivi di sicurezza” e sporre denuncia.
” A seguito dell’invasione e dell’occupazione abusiva di un immobile all’interno della Cittadella, non siamo in grado di garantire la sicurezza degli spazi e delle centinaia di persone – studenti, atleti, bambini – che ogni giorno svolgono attività sportive, ricreative e di studio negli impianti del CUS Cagliari” si legge in un post pubblicato sulla pagina facebook-. La chiusura della Cittadella sportiva, con i molti campi sportivi, la sala studio e gli spazi ricreativi recentemente aperti e posti nella disponibilità di tutti gli studenti universitari, con la conseguente sospensione delle attività sportive, è un grave danno per il CUS Cagliari e per tutte le persone che vi svolgono attività sportive a livello amatoriale o agonistico. Ad essa si aggiunge il necessario trasferimento presso una struttura alberghiera delle atlete che sono ospitate nell’immobile occupato. Poiché ci viene impedita persino la chiusura esterna dell’accesso agli impianti affidati alla nostra gestione – la quale comporta, oltre al legittimo possesso, il dovere di sorveglianza, vigilanza e controllo – per quanto possibile nelle giornate di ieri e oggi abbiamo affidato a un servizio di sorveglianza privato la tutela dei beni posti all’interno della Cittadella e della sicurezza delle persone che vi lavorano e vi svolgono attività. Fermi restando i risvolti penali e civili connessi ai comportamenti degli occupanti, rinnoviamo l’appello alle istituzioni cui è affidata la tutela dell’ordine pubblico affinché sia ripristinata rapidamente la legalità e sia consentito al nostro centro sportivo universitario di svolgere con serenità le sue normali attività. Chiediamo che anche l’Ateneo si adoperi per giungere a una conclusione positiva della vicenda.
Abbiamo aperto gratuitamente agli studenti spazi per lo studio e l’organizzazione di incontri e dibattiti. Chiediamo però a tutti che a noi del CUS Cagliari sia consentito di continuare a fare con serenità ciò che siamo chiamati a fare dalla legge, dall’Università e dalla nostra passione: sport e cultura.”
Pioggia di critiche da parte degli studenti sotto il post per questa decisione.
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