Dormire su un marciapiede, tra i rumori della città e l’indifferenza di molti, è la realtà quotidiana di decine di persone a Cagliari. Immagini sempre più frequenti, come quella di via Maddalena, a due passi dal salotto di piazza del Carmine, raccontano un fenomeno che non è solo emergenza sociale, ma anche fallimento collettivo. A fare il punto della situazione è l’assessora alla Salute e al Benessere dei cittadini e delle cittadine, Anna Puddu, che, a Casteddu Online, chiarisce i numeri e le strategie dell’amministrazione. “In città i casi di persone senza fissa dimora noti ai Servizi sociali comunali sono 45, di cui una quindicina tra Largo Carlo Felice e via Roma”, spiega Puddu. “L’Amministrazione ha un quadro aggiornato delle presenze nel territorio grazie al Servizio unità di strada della Croce Rossa Italiana, che consente di avviare nell’immediatezza la presa in carico delle persone in condizione di bisogno”. Nonostante l’impegno, il percorso resta complesso: “Molte di queste persone rifiutano l’assistenza a causa di problematiche complesse che richiedono processi di aggancio più lunghi”, ammette l’assessora. Ma il Comune non si ferma. “Stiamo ampliando l’offerta assistenziale con l’obiettivo di superare la logica dei dormitori. I posti letto sono 130 stabili, con l’aggiunta di 20 attivati con l’emergenza caldo. Inoltre – prosegue – abbiamo attivato un tavolo di coordinamento con tutte le realtà del terzo settore che si occupano di senza dimora in città, e stiamo avviando procedure integrate con la Asl nei casi che richiedono interventi principalmente di carattere sanitario”. Un fronte delicato, che richiede interventi coordinati e continui. Puddu conclude con una promessa: “Contrastare ogni forma di marginalità è un obiettivo prioritario di questa Amministrazione”.












