Come due domeniche fa e come domenica scorsa. Sembra essere diventato un appuntamento fisso, ormai, il blitz degli ambulanti “irregolari” tra via Simeto e via Garigliano a Cagliari. Lì, quel mercatino mai autorizzato è stato bloccato per sempre: per tutti gli espositori l’unica possibilità è quella di esporre nel parcheggio Cuore a Sant’Elia, registrandosi e pagando una quota giornaliera di cinque euro. Ma il gruppo di ambulanti “ribelli” va avanti con la lotta. Dopo aver presentato un progetto di autogestione del mercatino di Sant’Avendrace al Comune, rimasto sinora solo sulla carta, una cinquantina di loro sono tornati, sin dall’alba, per cercare di riconquistare i marciapiedi delle due strade. Una protesta, doveroso dirlo, pacifica. A controllarli, e ad impedire qualunque tipo di vendita, gli agenti della polizia Municipale, presenti come sette giorni fa. Stavolta, però, gli espositori hanno srotolato un maxi striscione con la scritta “mercato autogestito” e qualcuno ha piazzato teli e vari oggetti sui marciapiedi: “Staremo qui un pochino, poi ce ne andremo. Non ci vogliono far lavorare”, spiega, a Casteddu Online, uno dei venditori “irregolari”. Domenica scorsa il gruppo era andato sino a Sant’Elia per cercare di capire se ci fossero degli spazi disponibili.
Tuttavia, stando a quanto spiega Enrico Rubiu dell’Usb, il tentativo non sarebbe andato a buon fine: “Ancora una domenica di guerra ai poveri. Nonostante ci sia stata da parte loro l’ennesima richiesta di incontro per trovare una soluzione, per l’insufficienza di posti dal mercatino Cuore, il sindaco e l’assessore non rispondono. Gli esclusi non demordono ed anche oggi hanno fatto l’ennesimo tentativo di esporre le loro mercanzie in via Simeto e via Garigliano. Cosa faranno le Forze dell’ordine? Sequestrando le mercanzie, sanzioneranno con salate multe questi bisognosi o caricheranno per far sgomberare le loro mercanzie?”, chiede, polemico, Rubiu. La situazione è comunque tranquilla: la Municipale sta presidiando l’area sin dalle tre del mattino e gli ambulanti, rimasti in venti, se ne andranno entro l’ora di pranzo, dopo l’ennesima azione dimostrativa.








