Una pizza? Volentieri, ma senza abituarsi troppo al sapore dell’impasto e del sugo. Una confezione di semplici crackers? Meglio farsela durare il più a lungo possibile. In Sardegna e a Cagliari essere celiaci è un lusso, per quanto l’intolleranza al glutine non sia una moda ma un problema, una sindrome. Prezzi alti e bonus della Regione spendibili solo in pochi negozi. Vivere diventa impossibile, come racconta Simone Brau. Trentadue anni, suo marito è celiaco dalla nascita: “Ha circa cento euro al mese di bonus cibo, così si chiama l’elargizione che arriva direttamente dalla Regione. Ma, a differenza delle altre regioni italiane, qui i soldi possono essere spesi unicamente in poche farmacie, con prezzi carissimi, e negozi specializzati che, ovviamente, non possono proporre prezzi bassi. Basti pensare che una confezione di crackers, mica caviale, costa cinque euro”. E, visto che i soldi non crescono sugli alberi, arrivare a fine mese è un’impresa, spesso titanica.
“A Cagliari ci sono pochissime pizzerie per celiaci, tantissime non hanno il forno separato e, a prescindere, i costi sono elevati” prosegue Brau. “C’è ancora chi scambia un celiaco per vegano, ogni volta che capita noto il forte disagio e imbarazzo che prova mio marito”. Ma il problema principale rimane quello dei soldi da spendere per nutrirsi: “La Regione si allinei alle altre regioni italiane, ci dia la possibilità di spendere il bonus ovunque, anche nei supermercati, per poter approfittare di eventuali offerte sui prodotti per celiaci”.











