Cagliari e il suo Anfiteatro, storia di un amore

Lascia uno strascico anche nell’economia culturale, artistica e musicale. Quando riapre l’Anfiteatro che manca a tanti innamorati della musica dal vivo?


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Questa è una dichiarazione pubblica d’amore.

Siamo sempre alla ricerca di qualcuno da amare. Siamo sempre in cerca di emozioni: fisiche, emotive, spirituali. Quando il sole spacca le pietre, quando sei fra migliaia di donne e uomini, quando continui a ballare con lei sotto un diluvio, lei c’è.
Ti sorride, ti fa innamorare, ricordare, irritare, eccitare, combattere, ti accompagna per tutta la vita. Scandisce i tempi, gli umori, è dentro e fuori di te. Da camera, sinfonica, sentimentale, dura, durissima, ti accompagna nella buona e nella cattiva sorte, e tu prometti di esserle sempre fedele, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita.
Più invecchi e più devi fare ordine nel tuo bagaglio e metti da parte tanto ma non lei, seppur abbia una propria vita.
E vorresti fosse tua per sempre, unica, sola. E lo fosse per tutta la vita.
Ti ho sempre amata e l’amerò per sempre. Musica amore mio,  amore per le mie orecchie ed i miei occhi, senza di te non so stare.

Mi mancherà tanto quel luogo dove si sono svolti, in terra sarda, concerti epici.
Un luogo di giochi e pane – l’Anfiteatro romano ridotto proprio male.
Quanto mi mancherai… dal vivo.


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