Cagliari in crisi: allarme degrado e delinquenza nel Centro Storico
Cagliari sta vivendo un periodo particolarmente critico sul fronte della sicurezza e del decoro urbano, con episodi sempre più frequenti di degrado e delinquenza che stanno paralizzando la vita quotidiana di cittadini e attività commerciali. Le vie del centro storico sono ormai teatro di situazioni che sfociano quotidianamente nelle lamentele dei residenti e dei commercianti, esasperati da una situazione che sembra essere al limite della sopportazione. L’attenzione di questi giorni si è concentrata in particolare sull’ultimo tratto di via Roma, all’angolo con via Sassari, dove sono in corso i lavori per la rimozione di una vecchia edicola ormai in disuso. Questa struttura, abbandonata da tempo, era divenuta rifugio e, spesso, bagno a cielo aperto per alcuni senzatetto, causando disagi ai passanti. In molti raccontano di essere costretti ad aggirare i portici e a camminare all’esterno per evitare situazioni di pericolo o disagio. Non meno preoccupati sono i commercianti della zona, che lamentano un crollo degli incassi. Spesso infatti, le persone evitano questa parte del centro per paura di incontrare situazioni sgradevoli.
Alcuni titolari di bar e negozi, hanno lanciato un disperato appello alle istituzioni affinché l’area venga riqualificata e resa nuovamente sicura e vivibile. In risposta a questa emergenza, la giunta comunale di Cagliari, ha approvato nel dicembre 2021, un nuovo regolamento di sicurezza e polizia urbana che introduceva, tra le varie misure, il divieto di accattonaggio e bivacco su tutto il territorio comunale. Questo regolamento mirava a garantire una maggiore vivibilità degli spazi pubblici e prevedeva anche l’introduzione del DASPO urbano per contrastare comportamenti ritenuti inappropriati in determinate aree sensibili della città. La questione, è stata affrontata nuovamente nel mese di gennaio in sede di consiglio comunale, dove si è discusso sulla possibilità di revocare tali misure rimaste attualmente in vigore. Il dibattito ha sollevato forti contrasti tra le diverse forze politiche. A scagliarsi duramente contro il regolamento è stato il consigliere comunale Matteo Massa, leader dei Progressisti, condannando duramente le misure, definendole una “vergogna politica, sociale e culturale”. Secondo Massa, punire persone in situazioni di estrema povertà non solo non garantisce maggiore sicurezza, ma alimenta la discriminazione sociale. “Multare i disperati non garantisce alcuna sicurezza e acuisce la discriminazione sociale”, aveva dichiarato. Il consigliere aveva così proposto l’abolizione di alcuni articoli del regolamento, in particolare quelli che vietano l’accattonaggio e altre azioni considerate lesive per il decoro urbano. Massa ha sottolineato la necessità di adottare un approccio fondato sulla solidarietà, piuttosto che sulla repressione, lasciando intendere una maggiore tolleranza verso persone senza fissa dimora e situazioni di marginalità. Questa posizione ha suscitato forti critiche, poiché secondo alcuni consentirebbe un pericoloso allentamento delle regole, aprendo la strada a episodi di vandalismo e degrado.