
Finora abbiamo scherzato, si potrebbe dire. Il campionato del Cagliari comincia ora. Questo almeno era il pensiero ricorrente in casa rossoblù quando vennero stilati i calendari. Alle resa dei conti però quelle con la Juventus e con il Milan sono state due occasioni mancate. Perché pur affrontate in trasferta sono parse tutt’altro che due corazzate, e andando a guardare l’andamento dei due incontri il Cagliari ha perso delle ghiotte occasioni per smuovere subito la classifica e partire con quella dose di entusiasmo di cui va ancora alla ricerca contro il Crotone. Già il Crotone, la squadra calabrese è di caratura nettamente inferiore alle precedenti, ma paradossalmente per il Cagliari può essere un avversario più difficile. Almeno fino a quando non riuscirà a sbloccare il risultato. La squadra di Rastelli pur non raccogliendo niente ha fatto finora due belle figure perché ha potuto esibirsi nel canovaccio tattico che le è più congeniale. Ovvero aspettare l’avversario che attacca e trovare così gli spazi per mostrare le sue doti. Ora è chiamata a recitare la parte opposta, e questo almeno inizialmente le complicherà la vita. Del resto se non vinci contro il Crotone in casa non si capisce bene quali ambizioni si possano accampare. E’ la prima di Pavoletti, l’acquisto più costoso della storia rossoblù, che ha un’eredità mica da ridere. Perché piaccia o no, il suo predecessore i suoi 16 centri li aveva timbrati. C’è da dire peraltro che Borriello confermò di essere un fior di bomber nonostante un’intesa tutt’altro che buona con il brasiliano Farias. Il quale ha nei piedi i numeri per far diventare capocannoniere qualsiasi compagno, ma nella testa l’egoismo tipico di un goleador più che di un uomo assist. E questo non aiuta né lui né il Cagliari. Vedremo come accoglierà il nuovo arrivato e soprattutto se lo servirà a dovere. Tenuto conto che Farias e Pavoletti seppur per poco sono già stati compagni nel Sassuolo. A contribuire alla riuscita del primo successo stagionale provvederà e non poco il pubblico cagliaritano. Ingenuo ed entusiasta come pochi. In quale altro luogo, mi chiedo, avrebbero fatto festa per un nuovo stadio che altro non è che il piccolo catino montato qualche anno fa a Quartu e subito rimosso. Facciamo pure gli appausi per la celerità, ma insomma, se andiamo a vedere l’attuale impianto che ospita il Cagliari è al 45° posto per capienza fra gli stadi d’Italia (fonte Wikipedia), e centri come Lecce e Messina per fare due esempi di città con squadre nei campionati minori, vantano stadi che possono raccogliere più del doppio della sua capienza. Addirittura quello di Benevento può ospitare un numero superiore di spettatori. Con la differenza che la città di Cagliari la serie A l’ha conosciuta 52 anni fa e nel frattempo l’ha frequentata 38 volte vincendo anche uno scudetto. A Benevento sono appena arrivati dopo una vita passata in C. Speriamo sia davvero una situazione provvisoria.