Contarli uno ad uno è impossibile perchè si spostano, cambiano zona e magari vengono notati e aiutati da associazioni diverse. Nel 2021, a Cagliari, i senzatetto erano almeno 150, certificati dall’Istat. Tra Covid e crisi sono aumentati, non tutti sono nei radar del Comune e, dopo la cacciata di tre clochard dalle gallerie Ormus “perchè disturbavano”, scoppia la polemica politica. In giorni, e soprattutto notti, di freddo pungente, il non riuscire a garantire a tutti un tetto sicuro fa imbufalire la consigliera dei Progressisti, Anna Puddu: “È vergognoso che in città, nel 2023, ci sia ancora chi vive in strada e rischi di morire di freddo, senza ricevere i giusti aiuti. Il sindaco conosce la situazione. Ci sono delle strutture notturne dove le persone possono avere un letto, ma manca il pronto intervento sociale, per intervenire nelle situazioni d’emergenza”, afferma la Puddu. I nuovi poveri non hanno un’età precisa: “I senza fissa dimora hanno difficoltà ad accedere ai servizi, serve un raccordo tra polizia Locale e servizi sociali per garantire che chiunque abbia bisogno, soprattutto in questo periodo di freddo, di un aiuto tempestivo e una presa in carico”.
“Sul sociale il Comune sta facendo l’essenziale, ma si può fare di più con i finanziamenti del Pnrr, creando un coordinamento che ad oggi non esiste”. Due giorni fa i senzatetto sono stati cacciati dalle Ormus dopo le lamentele di qualche residente: “Vanno tutelati anche loro”, argomenta la Puddu, “ma soprattutto la dignità di ogni persona costretta a vivere in ripari di fortuna. Ho chiesto l’istituzione di un pronto intervento sociale, il sindaco ci sta ripensando, spero che prenda spunto dall’idea che avevo fatto emergere all’inizio della consiliatura”.










