Ambulanze in attesa nel piazzale esterno e barelle con sopra i pazienti in attesa di passare il triage al pronto soccorso. Caos al Santissima Trinità di Cagliari: nelle ultime ore, a partire da ieri pomeriggio, forse a causa di un sovraccarico di arrivi si è vissuta una situazione di caos. A testimoniarlo, contattando Casteddu Online, sono gli stessi volontari delle associazioni del 118 che, a bordo delle ambulanze, sono arrivati nell’ospedale di Is Mirrionis e hanno dovuto attendere un bel po’ di ore prima di poter andare via. Nel filmato spedito da uno dei soccorritori è possibile contare almeno una decina di ambulanze. I suoi colleghi attendono all’esterno, tra uno sguardo al cellulare e qualche chiacchiera, che arrivi il loro turno. E i pazienti, intanto, sono costretti ad aspettare anche molte ore: “Noi abbiamo trasportato un ottantenne, paraplegico, arrivato in codice giallo. Abbiamo dovuto attendere più di sei ore prima che lo prendessero in carico”, racconta il volontario, che fa parte di una delle associazioni più longeve del 118 cagliaritano. Alla fine tutto è andato per il meglio, e l’ambulanza è potuta tornare a disposizione di altri pazienti.
“I letti ci sono ma, lasciando i pazienti in attesa sulle barelle, i territori rimangono scoperti perchè le ambulanze devono attendere fuori dal pronto soccorso. Più di un paziente aveva necessità di andare in bagno ma non ha ricevuto nessuna assistenza”. Disagi e caos, quindi, sia per i volontari che per i pazienti, nonostante l’emergenza Covid sia, o quasi, agli sgoccioli. La nostra redazione ha contattato l’Asl cagliaritana. “È un problema che non dipende da noi. C’è stato un grosso afflusso al pronto soccorso, settanta persone in dieci ore e i nostri posti non sono infiniti”, spiega il direttore sanitario Roberto Massazza. “A Cagliari mancano i pronti soccorso del Marino e del San Giovanni di Dio. E altri ospedali periferici sono in sofferenza, da Carbonia a Oristano. Il 118 sta portando nei due ospedali cagliaritani con pronto soccorso attivi tutte le persone che non possono essere servite altrove. È vero che i casi Covid stanno diminuendo, ma solo i pazienti gravi e non i positivi”.











