Cagliari, asse tra negozianti e suore: “Guardie giurate private contro i teppisti della notte”

Il profano e il sacro si uniscono. Troppi raid vandalici alla Marina, paura anche per le religiose del monastero di via Spano. Stefano Rolla: “Si sono rivolte a me per capire come proteggersi. Ci quotiamo tutti e, ogni notte, avremo un servizio di vigilanza: essere la ‘patria’ della movida non è un atto dovuto”


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La paura cresce giorno dopo giorno, tra raid vandalici e tentati furti il sonno dei residenti della Marina e dei commercianti di via Garibaldi e via Manno, a Cagliari, non è più sereno. Poche ore fa l’ennesimo raid teppistico: scooter spaccati, fioriere rovesciate e auto prese di mira da un gruppo di giovani balordi. I carabinieri, intervenuti, non sono riusciti a rintracciare i vandali, forse una mano d’aiuto potrà arrivare dalle telecamere. Ma, ormai, la decisione di chi lavora anche ai margini del rione simbolo della movida è stata presa: “Assumeremo guardie giurate private per difendersi dai teppisti della notte”. A dirlo è Stefano Rolla, presidente del consorzio dei commercianti “Strada Facendo”. La novità? L’asse, l’intesa con le suore del convento di via Spano: “Si sono rivolte a me per chiedere un parere e un aiuto, hanno visto ciò che stiamo facendo e le ho suggerito come poter agire. Parliamo di un fatto accaduto per la prima volta”, spiega Rolla. Che ha predicato comunque la calma, “anche se loro vedono cosa succede, per esempio, ogni weekend, quando nelle scalette ci sono raduni alcolici”, cioè giovani che sbevazzano vicino al monastero e che creano confusione e caos. “Le suore mi hanno detto che hanno avuto dei problemi, sembra che sia stato rotto anche un vaso di fiori. Abbiamo parlato per capire come risolvere il problema”.
E le guardie giurate arriveranno anche “nel Corso Vittorio, sono già in contatto con il presidente dei residenti di Stampace. È chiaro che siamo preoccupati, svegliarsi la mattina con situazioni di questo tipo”, vale a dire scooter e automobili semi distrutte, vasi e mastelli spaccati, “è quanto meno fastidioso”. E il numero uno dei commercianti delle principali vie dello shopping ricorda, tra le altre cose, che “essere diventati la patria della movida non è un atto dovuto. Prima era al Poetto, ora è alla Marina. Ma, come è stata creata, si può anche smontare”.


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