Protesi acustiche mai collaudate e un fiume di soldi incassati lo stesso dal Servizio sanitario nazionale. E gli importanti strumenti, utili per l’udito delle persone, fatti acquistare nell’azienda, non convenzionata, gestita dalla moglie, una 63enne del Nuorese, e dal figlio, un 33enne del cagliaritano. Sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni di anziani e del Servizio sanitario nazionale, abuso d’ufficio e falso ideologico: questi i reati che hanno fatto finire agli arresti domiciliari il medico otorino convenzionato con l’Ats, la moglie e il figlio. Gli arresti sono avvenuti oggi da parte dei carabinieri del Nas, in seguito all’ordinanza emessa dal gip di Cagliari. Truffe aggravate è continuate, perpetrate tra il 2017 e la fine del 2019. Stando alla ricostruzione dei carabinieri, il medico visitava i pazienti in alcuni poliambulatori di Cagliari e Oristano, invitandoli ad acquistare le protesi acustiche nell’azienda gestita dalla moglie e dal figlio. Poi, al momento del collaudo dell’apparecchio, al Servizio sanitario nazionale venivano spedite delle false attestazioni, rilasciate inoltre da persone non abilitate a compilare e senza l’autorizzazione regionale alla fornitura di protesi acustiche.
“Gli anziani venivano fortemente condizionati nella loro volontà di scelta dell’azienda presso la quale acquistare le protesi acustiche”, spiega Nadia Gioviale, alla guida dei Nas di Cagliari. “Approfittando della sua posizione, il medico raggirava i pazienti, facendoli acquistare gli apparecchi proprio nell’azienda della moglie. L azienda, che si trova in città, è stata chiusa. Non aveva nemmeno i tecnici specializzati quali audioprotesista e audiometrista. Abbiamo certificato, poi, rimborsi indebiti dal Servizio sanitario nazionale per 400mila euro, che ci ha portato a compiere un sequestro preventivo di beni e immobili dei tre indagati”.








