Protesta domani a Cagliari sotto il Palazzo del Consiglio Regionale, dove ambulanti, giostrai, torronai, lavoratori dei service, operatori del settore turistico e dello spettacolo si danno appuntamento a partire dalle 10 per far sentire la loro voce.
“Essendo state abolite o sospese tutte le feste ed i concerti per tutto l’anno 2020 a causa del Covid-19, – scrivono in una nota – speravamo nell’immediata approvazione del D.L 162, predisposto dalla Giunta e dagli Assessori Alessandra Zedda e Gianni Chessa. Ma ieri la discussione e votazione è stata rinviata a lunedì 13 luglio su pressione dei consiglieri dell’opposizione del Pd, Leu e Cinquestelle il cui operato viene da noi condannato perche’ in consiglio osteggiano la legge che dispone misure di sostegno a nostro favore, allungando i tempi di discussione con emendamenti infiniti, nascondendosi sotto la vecchia e superata divisione del mondo del lavoro tra lavoratori dipendenti da una parte, lasciando dall’altra parte artigiani,contadini,ambulanti,giostrai,torronai, operatori di piccole e micro imprese dei settori del turismo e dello spettacolo”.
Scendono domani in piazza sotto il Consiglio Regionale in via Roma a Cagliari “per gridare e far sentire la nostra rabbia, essendo stati traditi dai partiti dell’opposizione e dai Sindacati Confederali, dimenticati e lasciati soli senza soldi e prospettive concrete di lavoro”.
“Non vogliamo elemosine e assistenzialismo. Ma sostegno dignitoso per superare le difficolta’ causate dal maledetto corona-virus che ci ha portato via il lavoro. Siamo lavoratori atipici, che, non godendo di Cassa Integrazione né in deroga né straordinaria e, non avendo al momento paracaduti sociali certi e continuativi che ci possano aiutare finché non sarà possibile riprendere le attività, siamo nella più nera disperazione per cui si rende necessario un provvedimento ad hoc diretto e a fondo perduto a copertura delle perdite subite e per la nostra sopravvivenza.
In questa situazione tragica non ci resta che manifestare e chiedere solidarietà e giustizia per noi e per le nostre famiglie. La politica e le Istituzioni possono e devono intervenire prima che la disperazione prevalga e sia la fine. Per questo chiediamo l’immediata approvazione del D.L n.162”.









