Suona la prima campanella dell’era Covid anche in Sardegna e a Cagliari, via all’anno scolastico ufficiale dopo mesi di lockdown e didattica a distanza. I banchi monoposto promessi dal Governo non sono ancora arrivati, un particolare reso noto, ieri, dal presidente regionale Christian Solinas, e gli istituti si sono dovuti regolare di conseguenza tra ingressi scaglionati e turni. Un inizio non liscio, insomma, com’era prevedibile: ma la speranza di tutti è che, già dalle prossime settimane, le varie criticità possano scomparire. Al liceo scientifico Michelangelo di Cagliari, almeno per le prime due settimane, come racconta più di un genitore e conferma il dirigente Raffaele Rossi, ci sarà l’alternanza scuola-casa. Una parte degli alunni resterà in classe, l’altra seguirà le lezioni a casa, dal computer. “Sarà così, almeno, sino a quando non arriveranno i banchi monoposto”. Gli orari delle lezioni con i relativi ingressi nelle aule degli studenti? “Dalle otto e trenta alle dieci e trenta e dalle 11:30 alle tredici e trenta”.
Alessandro Delvecchio, di Pimentel, ha accompagnato la figlia al primo giorno di scuola superiore: “Attesa frenetica, mia figlia ha la mascherina e il gel igienizzante. Ma basta il buon senso e mantenere le dovute distanze dove è possibile. In terza media ha fatto la didattica online, è stato drammatico, sia per i collegamenti sia per i docenti, non molto pratici”. Salvatore Mura, cagliaritano, ha una figlia che, oggi, ha varcato per la prima volta il cancello del Michelangelo: “L’aspettativa è che si possa ambientare e stringere nuove amicizie che, poi, l’accompagneranno per tutta la vita. Abbiamo una scorta di mascherine, gel igienizzante e anche la borraccia termica per l’acqua, in modo che non utilizzi molto di frequente i servizi igienici”. A margine della video intervista, dopo aver osservato che “la scuola è anche un momento di socializzazioni e di relazioni per i nostri figli”, il genitore osserva anche che “con la didattica online ci sarà, comunque, meno socializzazione”.










