Sentir parlare in inglese, francese o tedesco nel periodo natalizio, a Cagliari, sarà molto difficile. Nel secondo Natale segnato dal Covid, infatti, i turisti stranieri sono quasi totalmente scomparsi, a due settimane dall’inizio delle vacanze di fine anno, dalle agende dei bed and breakfast del capoluogo sardo. Non che gli altri anni arrivassero a frotte, ma il clima invernale dell’Isola è sempre piaciuto a chi ha a che fare con tante settimane di pioggia all’anno e freddo pungente. Vuoi per il green pass, vuoi per i nuovi lockdown di alcune nazioni: chi offre il pacchetto letto più colazione spera di poter tenere il termometro degli affari “alto” con gli italiani e gli stessi residenti in Sardegna. Ma regna l’incertezza. Laura Zazzara è titolare di un b&b nel rione di San Benedetto: “Da novembre a febbraio non c’è un grande flusso turistico, solitamente c’era per il Capodanno. Ma questa situazione porta grossi disagi, forse arriveranno prenotazioni sottodata, all’ultimo”. Il green pass comporta disagi? “Mancano gli ospiti dei paesi chiusi perchè hanno una pandemia più forte della nostra, noi il green pass lo chiediamo e chi viene qui, dovendo prendere l’aereo, è certo che ce l’abbia, visto che basta anche il tampone. A Cagliari abbiamo solo clientela business e ospedaliera”, vale a dire che non arrivano turisti per fare gite di piacere ma uomini d’affari o chi necessita di dover far visite mediche. “Rispetto al Natale 2020, dove eravamo a zero, siamo in crescita. Rispetto al 2019 mancano i francesi, i tedeschi e gli inglesi”. E non è poco.
Sabrina Dini gestisce un bed and breakfast panoramico in via Roma, strada-cartolina della città: “Prenotazioni locali o dal resto d’Italia, dall’estero non se ne vedono”, esordisce. Una clientela, quella straniera, che solitamente si trattiene più giorni in una città e, contemporaneamente, lascia anche più soldi: “Il green pass, poi”, prosegue, “è obbligatorio e non possiamo far altro che essere fiduciosi, purtroppo è un momento molto particolare. Spero che, attraverso le misure che stiamo rispettando e che ha voluto la maggioranza, la situazione possa migliorare, ma è tutto così disorientante perchè, poi, ci sono territori meno rigidi del nostro. Ma, ormai, chi può dire cosa sia giusto?”, sospira l’imprenditrice: “Non posso sapere come mai non arrivino i turisti stranieri, mi tengo quelli locali o italiani. Sono perplessa e preoccupata, ma non è detto che da qui a fine mese le cose cambino”.










