Conta i pazienti gravi, tutti in terapia intensiva, e prevede che ne arriveranno altri: “L’onda è montata, se non è oggi sarà domani”. Sergio Marracini, direttore del presidio del Santissima Trinità, ieri ha lanciato l’allarme sulla prima terapia intensiva “full”. E la nuova Rianimazione non potrà ospitare casi non Covid, ci sono già altri otto letti pronti ad ospitare possibili nuovi casi. Gli ultimi arrivi sono dal Nuorese e dal Sassarese: “Il trend è chiaro, non possiamo tenere una terapia intensiva ‘pulita’”, proprio per quel discorso dell’”onda” di nuovi casi. “Dobbiamo riorganizzare tutti gli interventi chirurgici programmati no Covid, distribuendo le forze in maniera funzionale. I casi sono tutti di contatti derivanti da un’estate disinvolta, non fatta certo dagli anziani ma da giovani e giovani adulti. Il caos è quello esterno, la stagione turistica con certe abitudini ha portato a una diffusione del virus a macchia di leopardo, c’è stato un danno importante. Molti nostri ragazzi lavoravano nei villaggi e sono tornati nei loro paesi. Il virus ha circolato con cluster a macchia di leopardo. Nella costa sud orientale, tra Costa Rei e Villasimius per intenderci”, afferma Marracini, “abbiamo avuto un solo caso di una donna arrivata dalla Puglia, che è rimasta nella sua villetta”.
“Lì non hanno partecipato a feste o non sono andati in discoteca”, ed è chiaro il riferimento al nord Sardegna. Marracini ritorna anche sul punto dei controlli: “Se ci avessero fatto fare i tamponi prima di far arrivare le persone, l’Isola sarebbe rimasta vergine. Avevamo il tasso più basso in Italia, ma questo vuol dire che eravamo anche senza anticorpi e difese. Sia chiaro”, avvisa il direttore del presidio, “che per quanto concerne l’allestimento delle due terapie intensive, siamo in grado di garantire l’assistenza a tutti i pazienti Covid, come a marzo. Qualora vi fosse l’esigenza, abbiamo le tecnologie per aprirne una terza, con altri otto posti”.










