Cagliari, 60 chilometri di speranza poi la beffa: “Il tampone per il Covid? Ripassi domani”

La denuncia di una paziente oncologica, Camilla F.: “Febbre dopo essere tornata da Roma, l’Ats mi ha detto di fare il test, oggi, all’ospedale di Iglesias. Sono arrivata all’alba sotto la pioggia, dopo ore di attesa mi è stato detto di ritornare. Una vergogna, non voglio ancora viaggiare: e se fossi asintomatica? Perchè non mi fanno il test a Cagliari?”


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Una telefonata, ricevuta dopo aver segnalato al suo medico “febbre a 37.5 e forte mal di testa”, ricevuta, venerdì scorso, nel giro di poche ore. E la speranza di poter essere sottoposta al tampone per avere la certezza di essere o non essere positiva al Coronavirus. Poi, a un “passo” dal traguardo, la beffa: “Ripassi domattina”. A raccontare il fatto è Camilla F., 28enne cagliaritana, paziente oncologica. A supporto del suo racconto, la giovane ha fatto pervenire alla nostra redazione una email, inviata in mattinata, all’indirizzo [email protected]. E, già dall’oggetto, il messaggio è chiaro: “Segnalazione disservizio tamponi Covid”. E, subito dopo, la spiegazione: “Venerdì 25 settembre sono stata contattata dal servizio di Igiene e sanità pubblica, che mi ha dato appuntamento per oggi, 28/09, per effettuare un tampone presso il presidio ospedaliero S. Barbara, dietro segnalazione del caso sospetto del mio medico di base. Oggi, alle 9:15, come comunicatomi telefonicamente da un addetto al servizio, mi sono recata nel luogo indicato. Al mio arrivo ho dovuto constatare che oggi, per motivi imprecisati, non faranno il tampone né a me né alle altre persone prenotate”.

La giovane, ovviamente, è delusa e, soprattutto, preoccupata: “E allibita”, aggiunge. “Posso capire che ci troviamo in una situazione di emergenza, ma perché mi hanno convocata? Potrei essere asintomatica, oggi non ho febbre ma molto mal di testa e la febbre stessa, negli ultimi giorni, va e viene. Inoltre, non capisco perché non siano venuti a farmi il tampone a casa”. Un obbiettivo che la giovane spera di poter raggiungere al più presto: “Sono una paziente oncologica, ho urgenza di recarmi fuori regione per effettuare delle cure. Dopo circa cinque ore mi ha chiamato una persona che ha detto di essere dell’Assl di Carbonia, invitandomi a tornare domattina alle 8 a Iglesias. Ho detto di no, non voglio fare nuovamente sessanta chilometri: ho chiesto esplicitamente che il mio caso sia trattato dall’Assl di Cagliari, mi hanno detto che mi faranno sapere. Sono vittima di un disservizio vergognoso e inaccettabile”.


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