Di Paolo Rapeanu
Simone Di Stefano sceglie Cagliari per la chiusura della campagna elettorale di CasaPound. In 200 riempiono la sala dell’hotel Regina Margherita per ascoltare le ricette del candidato premier del movimento di estrema destra: “Prima l’Italia e prima gli italiani”, questo lo slogan più gettonato. Poi, Di Stefano va all’attacco: “In tanti spingono per il governo tecnico, anche molti giornalisti, che indorano la pillola. Nessuno raggiungerà la maggioranza, ma noi vogliamo essere la vera sorpresa che uscirà dalle urne”.
Una bandiera dell’Europa con una grande ics rossa a mò di “sbarramento”, quella tipica della tartaruga simbolo di CasaPound e il Tricolore: proprio “Serve più stabilità sul lavoro, tanti piccoli imprenditori sono arrivati a suicidarsi per la disperazione di non poter pagare i dipendenti. Le multinazionali utilizzano le leggi scellerate del Governo Renzi, i giovani non possono continuare ad avere contratti a gettone o sopravvivere facendo i porta pizze. Volgiamo obbligare le banche ad attuare il mutuo sociale, le giovani coppie devono poter avere una casa senza finire nella tela del ragno degli istituti bancari”.