Il titolare del Monkey di Porto Torres, Marco Corda, fa chiarezza dopo le recenti polemiche in merito a un annuncio di lavoro pubblicato sui social del locale, in cui si leggeva: “Il Monkey seleziona camerieri e cameriere di sala, barman e barlady, con inserimento immediato (…) si prediligono figure non residenti in Sardegna”. Corda precisa: “Per onor di cronaca, il Monkey non cerca personale non residente in Sardegna esclusivamente. Al contrario: tutto il nostro staff è locale e si valutano al massimo due o tre figure da fuori per far crescere il nome della cittadina, ancora poco conosciuta fuori dall’isola”.
L’imprenditore respinge l’accusa di discriminazione: “Non ho alcuna difficoltà a trovare personale del posto, anzi ricevo tantissimi curriculum. Abbiamo oggi 14 dipendenti, tutti ragazzi e ragazze della zona, soddisfatti e ben retribuiti. L’intento era solo integrare magari qualche giovane da fuori, così come i nostri vanno a Londra o a Madrid per fare esperienza”. Il post, spiega Corda, è stato redatto da chi cura i social del locale: “Non è stato scritto da me, ma da un ragazzo della zona che si occupa di comunicazione. Non voglio certo addossargli colpe: l’idea era soltanto quella di ampliare il bacino delle candidature”. Alle critiche ricevute online, il titolare replica: “Sono stato attaccato personalmente e in risposta a una persona che mi insultava ho detto la mia opinione: molti giovani oggi hanno meno voglia di fare lavori stancanti, perché spesso non gli manca nulla e non sentono il bisogno di impegnarsi seriamente. Posso aver sbagliato i toni in un commento su Facebook, ma da qui a farmi passare per uno che non vuole assumere sardi ce ne passa. Il 100% dei miei dipendenti è locale”. Infine sottolinea: “Non abbiamo mai detto che i ragazzi di Porto Torres non vanno bene. L’annuncio è stato usato per alimentare un clima d’odio ingiustificato contro di noi”.












