Buche killer a Quartu, cittadini fratturati e auto rotte: “Il risarcimento danni? Un’odissea”

C’è chi, disabile, si è fratturata e ha speso centinaia di euro per una protesi nuova e chi ci ha rimesso gomme e cerchioni. Tantissimi fossi in città, Anastasia Moi: “360 euro per tornare a camminare, mi sono pentita di non avere chiesto i danni”. Giuseppe Cara: “Email spedita al Comune a fine marzo, nessuna risposta: ho speso 400 euro per riparare la mia auto, tutti soldi che rivoglio indietro”


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Quartu città delle buche, e i cittadini ogni volta che escono di casa si fanno il segno della croce. Ieri l’ultimissimo caso, un motociclista catapultato sull’asfalto dopo avere centrato un fosso in via Dante, con tanto di ricovero al Policlinico di Monserrato. Dal centro al litorale le strade groviera sono numerose, e l’amministrazione comunale ha fatto più rattoppi che aggiustamenti, almeno sinora. Le richieste di risarcimento danni non si contano più, negli uffici comunali sono centinaia ogni anno. Tutte nuove, cioè tutte da parte di residenti che sono incappati per la prima volta in uno dei tanti crateri disseminati dal centro alla periferia. Non tutti, però, chiedono i danni. Anastasia Moi è caduta per colpa di un fosso in via Sicilia nel 2019. La giovane, disabile, se l’era vista davvero brutta: “Uno dei tutori che porto alle gambe rotto, l’ho ricomprato nuovo e ho dovuto spendere 360 euro”, racconta. “Mi sono pentita di non aver fatto la richiesta di risarcimento, in quei momenti ero scoraggiata, molto, e pensavo che sarebbe andata per le lunghe”. Non si è sbagliata di molto, visto tante altre testimonianze raccolte dalla nostra redazione: “Ancora oggi, ogni volta che esco ho paura. Anche tutte le strade attorno a via Sicilia, idem i marciapiedi, sono come bombardati e non voglio correre il rischio di cadere. In una città come Quartu, un disabile non può muoversi come vuole”, attacca, “e resta a casa il più possibile per evitare guai”.
Giuseppe Cara, invece, è vivo e vegeto nonostante un grave incidente avvenuto nella via delle scuole di Pitz’e Serra: “Gomma esplosa e cerchione distrutto per colpa delle buche. Danni per quattrocento euro, ho chiesto il risarcimento al Comune con tanto di email ufficiale spedita, su consiglio di un agente della polizia Locale, all’indirizzo di posta elettronica dell’ufficio dei contenziosi. Non ho mai ricevuto risposta ed è chiaro che non mollerò, pretendo che mi vengano pagati tutti i danni, sino all’ultimo centesimo”, tuona. “Ottenere il risarcimento dei danni è un’odissea. Inoltre, proprio dove ho avuto l’incidente, che mi ha portato a sbandare e finire fuori strada, la stessa sorte è toccata ad altri automobilisti. Nei prossimi giorni andremo di persona, o io o mia moglie, direttamente al Comune, per capire come e cosa dobbiamo fare per avere giustizia. E spero fortemente che i lavori di ripristino delle strade, a Quartu, partano quanto prima, non ne possiamo più di incidenti e auto distrutte”.


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