Niente funerale, niente bara, almeno per il momento, per Fernanda Nocera. La 76enne di Quartu è morta ieri al Brotzu e il pm Andrea Vacca ha aperto un’inchiesta e disposto il sequestro delle cartelle cliniche e del corpo della donna. E molto probabilmente già domani, chi prenderà in mano il caso, la pm Ginevra Grilletti, conferirà l’incarico al medico legale per l’autopsia. La denuncia fatta ai carabinieri da Alexandro e Diziana Soro, i figli della donna, non è stata vana. I militari si sono presentati nella camera mortuaria del più grosso ospedale sardo e hanno sequestrato il corpo, che ora si trova in una delle celle mortuarie frigorifere. Il pm vuole vederci chiaro, ed è l’avvocato di uno dei figli, Antonio Mastino, a spiegare che “l’indagine è per omicidio colposo, come sempre in questi casi, in modo da poter accertare pienamente tutte le responsabilità. Aspetteremo i risultati delle perizie per capire come comportarci. Andremo sicuramente sino in fondo, in parallelo alle indagini che saranno svolte dal tribunale”.
La morte della Nocera, al momento, è quindi un giallo. La donna è stata ricoverata al Brotzu il 19 aprile 2021, operata in Chirurgia per una colonstomia e mandata a casa con “una sacca che avrebbero dovuto toglierle dopo tre mesi”. Poi, “a detta dell’ospedale per l’emergenza Covid”, il nuovo intervento è stato calendarizzato solo “lo scorso 23 agosto, con operazione svolta il giorno dopo”. Poi, varie complicazioni e, stando alla denuncia presentata ai carabinieri di Quartu, diverse versioni dei dottori sulle condizioni di salute della donna, alla quale avevano dovuto rimettere la sacchetta: ““Febbre alta, saturazione scesa a 85 e focolai di infezioni sparse e una polmonite. Mamma in tutti questi giorni era sotto ossigeno, l’anestesista ci aveva detto che non potevano toglierle la maschera. Ha avuto alti e bassi, sino a scoprire che aveva contratto persino la candida”. Alle 6:15 di ieri la morte, dopo un arresto respiratorio. “Vogliamo sapere se tutto è andato come doveva andare, mamma ha atteso un anno per un intervento previsto dopo 3 mesi. Tutto questo oltre al fatto che, a quanto ci hanno detto, i due interventi non sono andati a buon fine. Troppe notizie contrastanti dai medici, vogliamo chiarezza”. Una richiesta esaudita dal tribunale.










