“Il 22 marzo (25 giorni fa) siamo entrati in zona arancione dove l’unico divieto rispetto alla zona bianca è rappresentato dalla chiusura di bar e ristoranti, compresi quelli all’aperto. Oggi sono stati intercettati 502 nuovi casi e un aumento di 11 pazienti ricoverati. Se non sono stati causati dagli incontri clandestini in casa senza mascherine in zona arancione, ne deduco che potrebbe essere colpa dell’apertura delle discoteche dell’estate scorsa”. A dirlo è Sergio Marracini, direttore dei Covid hospital cagliaritani: “Ho sempre sostenuto che il problema non fosse la zona bianca ma anzi, già un anno fa, ho avuto il coraggio di affermare che il modo migliore per contrastare il contagio fosse stare all’aperto, come recentemente ha confermato uno studio irlandese che ha definito estremamente improbabile (1 su 1000) la trasmissione del virus all’aperto”.
“Lo stesso Burioni, sino ad ora rigido sulle aperture, ha dovuto ieri ammettere che all’aperto il virus ha basse probabilità di contagio e auspica l’apertura di bar e ristoranti, soprattutto nei territori in cui si può stare all’aperto. Al contrario la zona arancione favorisce gli incontri clandestini in luoghi chiusi e senza protezioni. Come è evidente che sia successo”.









