C’è un retroscena, nella tragica alba di Bitti che ha visto un 56enne, Giuseppe Pittalis, uccidere a martellate il fratello, Giorgio, all’interno della loro azienda agricola nelle campagne del paese. Il killer, pochi minuti dopo avere ripetutamente colpito alla testa, con un martello, il fratello, ha iniziato a girovagare, probabilmente sotto choc, per le stradine del paese. Il sindaco, Giuseppe Ciccolini, l’ha incrociato per pura casualità: “Ho visto che era molto turbato e scosso, l’ho avvicinato per chiedergli cosa fosse successo e mi ha detto, subito, di avere ammazzato il fratello”, racconta, a Casteddu Online, il primo cittadino di Bitti. Che ha mantenuto il sangue freddo e ha personalmente accompagnato Giuseppe Pittalis in caserma: “Aveva già l’intenzione di costituirsi”, prosegue il sindaco. Che, insieme al killer, ha fatto qualche centinaio di metri prima di raggiungere la caserma del paese. Il cinquantaseienne ha confessato al primo cittadino problemi già noti a tutti, in un paese piccolo come quello di Bitti.
“Mi ha detto che era esasperato dal rapporto che aveva con il fratello”. Entrambi celibi, vivevano insieme e insieme gestivano un grande allevamento di ovini. Il loro rapporto è sempre stato conflittuale, fatto di numerose incomprensioni e litigi. L’ultima, all’alba di oggi, è stata fatale per Giorgio, massacrato a martellate dal fratello e lasciato esamine, e sanguinante, dentro l’azienda agricola sull’altopiano bittese.












