A darne comunicazione è stata l’amministrazione comunale che, dopo l’iter burocratico necessario per espletare le dovute pratiche al fine di procedere con la rimozione sicura dei colori, ha dato l’ok per l’operazione messa in atto dagli esperti. “Siamo molto soddisfatti di come si sono svolti i lavori e dell’ottimo risultato.
Rimuovere la deturpante scritta non è stato un lavoro semplice. Per l’occasione è stata ideata e realizzata una cabina in plexigas per permettere di effettuare il lavoro senza che nulla cadesse in mare.
È stato poi necessario reperire un ugello particolare, tale da non rendere aggressivo l’impatto sulla roccia. Arrivati sul posto si è agito con una sabbiatrice, che, stante i pluristrati di tinteggiatura, ha richiesto due lavorazioni.
Una prima mediante una particolare sabbia austrialiana priva di silicio (Garnet 200) che ha eliminato in modo deciso la tinteggiatura presente.
Successivamente è stato effettuato un lavaggio particolare utilizzando il carbonato di calcio che, con un sistema di microabrasione a bassa pressione, per evitare un impatto invasivo, ha concluso le operazioni”.
Un lavoro meticoloso che si è svolto senza solventi e senza prodotti chimici. Inoltre, è stata decisiva la presenza di un aspiratore che, unitamente alla cabina in plexigas, ha impedito che il materiale asportato finisse in acqua. Un ringraziamento speciale è rivolto alla ditta di “Francesco Serra, unitamente ai suoi collaboratori Alessio Selis e Giovanni Locci, che hanno svolto questo lavoro a titolo gratuito”.
“Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale – spiega l’assessore regionale all’ ambiente Marco Porcu – ha collaborato nel ripristino delle condizioni dello scoglio imbrattato qualche mese fa, al quale sono seguite indagini complesse, intraprese dall’Ispettorato forestale di Lanusei e dirette dalla Procura della Repubblica competente, e che hanno portato ad una raccolta di importanti elementi a carico dei responsabili, al punto da confidare in un prossimo positivo epilogo con l’individuazione probatoria del presunto autore.
Previa autorizzazione della stessa Procura, con la partecipazione del personale della BLON di Arbatax si è proceduto alle operazioni di ripulitura dello scoglio”. Non si sa cosa abbia spinto i writers a deturpare una delle rocce simbolo della costa, quel che è certo è che l’atto vandalico aveva generato scalpore e indignazione: ciò che la natura crea è bello così com’è e non necessita dell’intrusione mano dell’uomo. Ci sono tanti luoghi dove poter esprimere la propria arte ma, ovviamente, ben lontani dai monumenti ambientali.









