Banco di Sardegna, Graziano Milia responsabile della comunicazione

L’ex presidente della Provincia ottiene una nuova nomina  


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Fondazione Banco di Sardegna, il nuovo responsabile della comunicazione è Graziano Milia. L’ex presidente della Provincia di Cagliari ed ex sindaco di Quartu è stato scelto tra i tanti candidati che hanno partecipato alla corsa per l’ambito posto di lavoro. Tra i requisiti richiesti la laurea in campo umanistico o giuridico-economico, e l’iscrizione come pubblicista o professionista all’Ordine dei giornalisti. Tutte caratteristiche che Milia possiede, eppure la su “nomina” non convince tutti, come Paolo Truzzu, Fratelli d’Italia, che attacca: “una scelta politica”.

“Abbiamo una banca! Avrà esordito così Antonello Cabras, del Partito Democratico e ora presidente della Fondazione Banco di Sardegna, nel comunicare al collega di partito, Graziano Milia, di essere il nuovo coordinatore dell’area comunicazione e relazioni esterne della stessa Fondazione? – si chiede Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – An. Di sicuro c’è che i pronostici sono stati rispettati e l’ex sindaco di Quartu ed ex presidente della Provincia di Cagliari, giornalista pubblicista, ha sbaragliato, nella selezione indetta dalla Fondazione, la concorrenza dei tanti suoi colleghi che, evidentemente, non potevano vantare curriculum e competenze pari a quelle dell’esponente Pd. Chiederò si chiariscano quali interessi, oltre quelli del Partito Democratico, stanno alla base di determinate scelte e che ruolo hanno giocato durante la selezione i componenti nominati dalla Ras”. In un momento in cui diverse sono le vertenze che interessano il mondo dell’informazione nell’isola, dove i quotidiani chiudono, si ridimensionano le redazioni dei tg e vengono licenziati giornalisti e collaboratori, “la scelta di Graziano Milia ripropone le vecchie logiche che hanno portato in precedenza il pensionato Roberto Morini, ex Nuova Sardegna ed ex Lotta Continua, a Capo Ufficio stampa della Giunta regionale”, conclude Truzzu.


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