Bagarre in comune: le interrogazioni urgenti non vengono discusse durante il consiglio comunale e l’opposizione, capitanata da Carlo Pahler, parte all’attacco: “Le differenti istanze di interrogazione di carattere urgente prodotte in sede di adunanza dovevano trovare riscontro entro i 10 giorni”. Vari argomenti importanti che attanagliano il paese, tra i quali le bollette “pazze” dell’acqua che hanno messo in ginocchio migliaia di cittadini: “Evidenziamo che le interrogazioni urgenti sono state presentate da due gruppi consiliari nelle due adunanze tenutesi nelle date 15 dicembre e l’altra il 22 dicembre. In ambi i casi si evidenzia di oltre modo il superamento dei termini perentori dei 10 giorni richiamati nel regolamento.
I fatti sopra esposti evidenziano dunque una violazione dei termini di risposta previsti dal Regolamento del consiglio comunale. Tale situazione di violazione dei regolamenti non è un unicum, ma si protrae costantemente all’interno dell’attuale gestione amministrativa della municipalità”. Una richiesta quindi rivolta alle istituzioni regionali e locali: “Si chiede un cortese intervento per ripristinare il rispetto dei regolamenti e delle leggi al fine di ristabilre un clima sereno degno di uno Stato di diritti”.
Il regolamento in questione nei dettagli esplica: “Esaurita la trattazione delle interrogazioni iscritte all’ordine del giorno, entro il termine complessivo di tempo di cui al successivo comma, i consiglieri possono presentare interrogazioni urgenti, dandone lettura al consiglio e depositandone il testo presso la presidenza. Il sindaco o l’assessore delegato, ove dispongano degli elementi necessari, provvedono a dare risposta all’interrogante. Nel caso che non sussistano le condizioni per dare immediatamente risposta, il presidente assicura il consigliere interrogante che la stessa gli sarà inviata entro i dieci giorni successivi all’adunanza”.












