Banconote non protette col dispositivo antirapina che le macchia e nemmeno con lo spumablock. È quanto emerge a tre giorni dall’assalto al portavalori sulla Ss 131. Il commando armato sino ai denti, formato da quindici banditi, ha forse rinunciato a uno dei quattro milioni di euro prelevati dai blindati della Vigilpol. Un borsone è stato ritrovato non distante dal luogo dell’assalto, dentro c’è circa un milione, ma il conteggio definitivo deve essere ancora fatto. Dagli ambienti investigativi spiegano solo che le indagini vanno avanti: “Stiamo facendo controlli in tutta la Sardegna”, spiega il dirigente della squadra mobile di Sassari, Michele Mecca. Che, a precisa domanda, conferma che “le banconote ritrovate sull’asfalto erano pulite. Il dispositivo delle macchie non si utilizza quasi più, ma non c’erano nemmeno tracce dello spumablock, quindi è plausibile pensare che i soldi siano liberamente utilizzabili”.
Insomma, c’è stata più di qualche falla nel sistema di trasporto dei soldi, che erano destinati in diversi comuni del sud Sardegna. La caccia al comando va avanti, e la pista della Barbagia non è l’unica battuta dai poliziotti. E mancano conferme ufficiali su due rapinatori feriti: le guardie giurate hanno riferito di avere visto qualche bandito camminare lentamente, quasi affaticato.











