Sono otto per l’Antimafia i candidati consiglieri alle prossime elezioni regionali sarde. Ma tre di loro, anche attraverso i propri legali, si “smarcano” e dichiarano di essere “pienamente candidabili”. Sono Alberto Randazzo e Oscar Cherchi di Forza Italia e Valerio Meloni del Pd. I primi due parlano attraverso i avvocati Paolo Loria e Riccardo Floris: “Gli onorevoli Alberto Randazzo ed Oscar Cherchi sono candidati e candidabili a mente dell’art. 7 D.Lvo 31.12.12 n. 235, che prevede l’incandidabilità solo per i condannati con Sentenza definitiva per alcuni reati. Analogamente gli stessi, una volta eletti non decadono dalla carica così come previsto dall’art. 8 dello stesso decreto, il quale prevede la sola sospensione cautelare e temporanea dopo la Sentenza di Primo Grado. Sospensione che viene automaticamente meno dopo 18 mesi qualora il Processo non si fosse definitivamente concluso con condanna passata in Giudicato”.
Scrive in prima persona,invece, l’onorevole Valerio Meloni (Consigliere Pd): “Dalle diverse sintesi emergono delle informazioni che nei loro tratti essenziali risultano fuorvianti. La lettura di alcuni servizi giornalistici indurrebbe infatti a ritenere che – nell’ambito del procedimento penale meglio noto come “Processo PUC” per il quale Pubblico ministero ha richiesto l’assoluzione dell’onorevole Goanfranco Ganau per non aver commesso il fatto – siano sussistenti elementi di colpevolezza nei confronti dell’onorevole Meloni. In realtà, nel corso del dibattimento, riferito a fatti del lontano 2008, è palesemente emersa la totale infondatezza di ogni accusa, così come lo stesso pubblico ministero ha correttamente riconosciuto nel corso della sua requisitoria. La richiesta di assoluzione dell’onorevole Ganau è semplicemente dovuta al fatto che il reato più grave di cui è imputato (concussione) non era ancora caduto in prescrizione. Per tutti gli altri reati minori (tra i quali l’abuso d’ufficio), il PM si è invece limitato a chiedere l’assoluzione di tutti gli imputati (compreso gli stessi Ganau e Meloni) per intervenuta prescrizione, pur riconoscendo, nel contempo, l’infondatezza della ricostruzione dei fatti che, a suo tempo, ha indotto l’Ufficio della Procura all’esercizio dell’azione penale. Appare evidente, in conclusione, come la carenza informativa di alcuni servizi, laddove correttamente precisano la posizione dell’onorevole Ganau, inducano il lettore a ritenere la sussistenza di elementi di colpevolezza nei confronti dell’onorevole Meloni, al contrario di quanto è già inequivocabilmente emerso in sede dibattimentale”.











