Annalisa Capobianco, la silenziosa “killer” politica della sua Giunta

La crisi politica di Pula ha anche e soprattutto il suo nome. La firma dell’ex assessora alla Cultura è stata infatti decisiva, insieme a quella di altri otto consiglieri, nelle dimissioni in massa che hanno mandato a casa oggi la Sindaca Carla Medau. 


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Annalisa Capobianco, la silenziosa “killer” politica della sua stessa Giunta. Poche parole in aula per rompere tutto. La crisi politica di Pula ha anche e soprattutto il suo nome. La firma dell’ex assessora alla Cultura è stata infatti decisiva, insieme a quella di altri otto consiglieri, nelle dimissioni in massa che hanno mandato a casa oggi la Sindaca Carla Medau. E le sue dimissioni dalla Giunta, arrivate due settimane fa, sono state determinanti: la maggioranza si è rivoltata contro il sindaco, almeno la parte che con lei conduce al gruppo Libertas.

Se il paese a ridosso dell’estate non avrà una guida ma un commissario prefettizio, la scelta è anche e soprattutto di chi era stato votato dai cittadini pulesi per amministrare e non per distruggere. Ovvero oltre alla Capobianco anche Emanuele Olla, Ilenia Urru, Ettore Caboni, Gabriele Orbai. In Consiglio un gruppo di ribelli pressava per un cambio di passo dell’amministrazione comunale, in una fitta scia di misteri ancora irrisolti, tra case in bilico nel centro del paese e poltrone in Giunta girevoli.

Annalisa Capobianco è però il simbolo della crisi, quella che ha dato una spallata decisiva con le sue dimissioni e col suo voto contro il Bilancio da lei stesso preparato nei mesi precedenti, voto determinante insieme agli altri “ribelli”. E i pulesi che avevano votato in massa la lista Cittadinanza Attiva si chiedono come sia possibile che si sia arrivati a fratture tali da fare cadere anzitempo l’amministrazione comunale. Una sconfitta per tutti.