Anfore preziosissime e quadri storici venduti online in Sardegna, i carabinieri denunciano 65 persone

Sono stati 538 i manufatti salvati dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Cagliari nel 2022. Tra i delinquenti anche chi ha truffato alcuni sacerdoti

1898 i controlli a beni culturali in Sardegna, oltre alle 556 verifiche in aree archeologiche e 538 reperti recuperati per un valore di oltre 400mila euro e 65 denunciati. Sono i numeri, del 2022, dell’attività svolta dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale della Sardegna. Negli ultimi 12 mesi gli specialisti coordinati dal capitano Pasquale Pinnelli hanno effettuato anche 341 verifiche in area sottoposte a tutele paesaggistiche o ambientali, 228 controlli ad esercizi commerciali di settore e 32 sopralluoghi per verificare la sicurezza dei musei. Delle 65 persone denunciate, 48 devono rispondere di associazione a delinquere: sono coinvolte nella maxi inchiesta di due anni fa sulle truffe ai danni dei sacerdoti. Il bilancio è stata anche l’occasione per evidenziare le più importanti operazioni condotte dai carabinieri del Nucleo tutela. Come il recupero in mare di materiale archeologico di epoche romana e medioevale, tra cui 2 anfore vinarie risalenti al I sec. a.C a Cagliari.

 

 

I militari del Nucleo tutela hanno anche recuperato a Sassari due dipinti olio su tela dell’artista Tore Canu che erano stai rubati e messi in vendita online su un sito di e-commerce, e quattro anfore e due ceppi d’ancora, manufatti databili tra il quinto secolo e il settimo secolo dopo Cristo, di ambito etrusco e romano. Le indagini che hanno portato al recupero di questi ultimi reperti archeologici, sono state coordinate dalla Procura di Lanusei e hanno permesso di risalire a chi li custodiva illegalmente. Tra il materiale recuperato durante l’indagine c’è un’anfora etrusca che “rappresenta un esemplare unico nel panorama archeologico isolano” potrà così tornare alla collettività.