Algerini in città, Rodin: “Chi compie reato è giusto che paghi”

Le reazioni dei politici in città, alla luce degli inquietanti episodi a catena da parte degli algerini, sbarcati sulle coste del Sulcis. Il consigliere comunale del PD, Fabrizio Rodin: “Le integrazioni sociali, gli aiuti concreti verso i migranti rappresentano un tassello importante, ma non ammorbidiamo i temi e l’attenzione nei confronti di chi delinque, è giusto che i responsabili paghino penalmente”


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Furti, scippi, molestie sessuali. Cosa sta succedendo in città, perchè i cittadini algerini (sbarcati qualche giorno fa nelle coste sulcitane, delinquono per racimolare soldi? Vogliono andare via dalla Sardegna, un passaggio quasi obbligato per recarsi in altri territori oltre Penisola, il denaro serve loro per i biglietti della nave e lasciarsi alle spalle l’attraversata di fortuna. Resta l’emergenza escalation delinquenziali a catena.

Il consigliere comunale Fabrizio Rodin, davanti agli allarmanti fatti di cronaca che stanno interessando altrettanti cittadini algerini, ha le idee chiare e non vuole per nulla ammorbidire il tiro. Lo fa con assoluta presa di coscienza, come legale, come consigliere e soprattutto come cittadino: “Chi sbaglia è giusto che paghi – dice Rodin – chi si macchia di vari reati è palese che si assuma la responsabilità di ciò che ha commesso, come è altrettanto doveroso non abbassare la guardia tra Istituzioni e forze dell’ordine. Come cittadino in primis, consigliere comunale e avvocato, mi sento in dovere di non smorzare i temi e distinguere ciò che è integrazione sociale e dall’altra fenomeni delinquenziali. Mi pare il minimo essere garantisti di queste fondamentali condizioni, ho potuto però constatare che la città è presidiata, polizia, carabinieri o guardia di finanza, ad esempio presidiano i punti e le zone particolarmente a rischio dove di fatto stanno avvenendo questi episodi di cittadini extracomunitari, occorre però ragionare a fondo sul problema, su un fenomeno del quale non bisogna fare confusione, tra gli svariati messaggi populisti di questi ultimi mesi”. 


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