Dodici domande pubbliche del consigliere regionale Massimo Zedda, Progressisti, al Governatore. Riguardano le attività immobiliari di Solinas raccontate in un’inchiesta di Andrea Sparaciari su Il Fatto Quotidiano: dove si parla di un maxi mutuo concesso dal Banco di Sardegna al presidente della giunta regionale, della cessione di un terreno del numero 1 di viale Trento a un imprenditore che si è aggiudicato appalti della Regione e dell’acquisto di una mega villa a pochi passi dal Poetto sulla quale ha acceso i fari anche la Procura cagliaritana. Tutto, per ora, mai smentito da Solinas.
“Nei giorni scorsi”, scrive Zedda, “Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un secondo articolo, e poi un terzo, su un’altra vicenda relativa alla vendita di alcuni terreni di proprietà del presidente della Regione.
Stessa procedura rispetto alla vendita dell’immobile citato nel primo articolo: secondo la ricostruzione giornalistica, nel 2013 un privato avrebbe trasferito 200.000 euro al governatore della Regione a titolo di caparra per l’acquisto di alcuni terreni. Anche in questa occasione non risulta il pagamento del saldo di 200.000 euro e non si trova il rogito, l’atto finale della compravendita.
Anche in questo caso il mancato acquirente sarebbe un imprenditore che aveva rapporti con la Regione, quando l’attuale presidente era assessore ai Trasporti.
Da giorni il presidente della Regione tace, non risponde alle domande dei giornalisti e non sente il bisogno di chiarire la sua posizione agli occhi dell’opinione pubblica. Sarebbe utile una parola da parte sua per togliere le ombre e i sospetti sulla sua persona, sulla sua condotta e sull’immagine della Regione Autonoma della Sardegna.
Dimentica, inoltre, che quando si ricoprono incarichi pubblici si è giustamente obbligati al massimo della trasparenza. Tutti noi siamo tenuti alla pubblicazione annuale, nei siti istituzionali, della nostra situazione patrimoniale e di ogni sua variazione.
Per rispetto delle cittadine e dei cittadini, il presidente dovrebbe rispondere per ora a queste semplici e legittime domande:
- La tentata vendita dei terreni e degli immobili, il denaro che le sarebbe stato versato (400.000 euro a titolo di caparre), il mutuo da 880.000 euro che avrebbe ottenuto dal Banco di Sardegna (banca che gestisce la tesoreria della Regione), l’importo di 30 milioni di euro per una transazione, approvata con delibera, tra la Regione e alcuni privati promotori della finanza di progetto su Nuoro e Provincia, il fatto che i privati che sembrerebbe abbiano versato il denaro intrattenessero e intrattengano rapporti economici con la Regione, sono frutto di fantasie giornalistiche o corrispondono al vero?
- La vendita degli immobili è stata curata da un’agenzia? Quale?
- L’agenzia ha mostrato, e lei possiede, diverse proposte d’acquisto inviate con lettera raccomandata o con possibilità di riscontro temporale, che dimostrino una pluralità di soggetti interessati ai terreni prima e agli immobili poi?
- Non avverte imbarazzo nell’intrattenere rapporti d’affari con imprenditori che ricevono affidamenti diretti e appalti dalla Regione da lei amministrata?
- Le sembra corretto, a pochi mesi dalla scadenza del contratto di tesoreria con possibilità di proroga per ulteriori tre anni, rivolgersi, per un mutuo personale, alla stessa banca che gestisce le risorse dell’istituzione pubblica che lei amministra?
- È vero che lei ha pagato quegli immobili circa 50.000 euro e che coloro che volevano acquistarli le hanno offerto 550.000 euro?
- Chi ha fatto la perizia sugli immobili?
- Solo lei trova acquirenti smemorati che le danno 400.000 euro, si dimenticano di dare il saldo e non registrano l’atto di compravendita?
- Solo lei trova acquirenti così generosi che, volendo dare un acconto, erogano a titolo di caparra la metà del valore dell’intero immobile o dell’intera area?
- Chi ha stabilito il valore di 100.000 euro a ettaro per i quattro ettari che lei avrebbe venduto?
- Che fine hanno fatto le caparre che parrebbe le siano state versate?
- Sta ancora studiando per il concorso al Tar?
Lei, presidente, è imbarazzante per se stesso e per la Regione che amministra. Risponda, chiarisca o si dimetta”.