Mezzi fermi, carburante impossibile da acquistare, spese correnti congelate. È la drammatica situazione denunciata dal Soccorso Volontari Simaxis ODV, che accusa Abbanoa di aver disposto il blocco delle proprie risorse economiche, pari al 150% del credito vantato. Una misura che, di fatto, ha paralizzato l’attività dell’associazione, punto di riferimento per il trasporto e l’assistenza delle fasce più deboli della popolazione.
La presidente del sodalizio ha annunciato anche la sospensione della convenzione con il Tribunale di Oristano per i Lavori di Pubblica Utilità, ulteriore conseguenza della crisi. “Non si colpisce soltanto noi – denuncia Natalina Tanda – ma soprattutto i cittadini che ogni giorno contano sui nostri servizi. È un atto vergognoso e inaccettabile”.
Al centro della vicenda c’è una disputa legata a vecchie bollette: Abbanoa pretende il pagamento integrale di importi riferiti a periodi antecedenti alla voltura delle utenze. L’associazione sottolinea di aver sempre saldato regolarmente le fatture successive e di aver presentato istanza di prescrizione per le somme considerate non dovute. La richiesta, denuncia l’associazione, è stata respinta senza possibilità di confronto.
A complicare la situazione, la tempistica dell’ingiunzione di recupero crediti, arrivata a ridosso delle vacanze estive. Secondo i volontari, i tempi ridottissimi non hanno permesso all’avvocato incaricato da Adiconsum di predisporre una difesa efficace prima che il provvedimento diventasse esecutivo. Il blocco dei fondi non solo ha privato l’associazione delle proprie risorse, ma ha anche generato ulteriori costi, aggravando una condizione già critica. “Abbiamo sempre rivendicato il diritto di pagare quanto dovuto, non importi prescritti – ribadisce la presidente –. Se non verrà trovata una soluzione immediata saremo costretti a interrompere ogni attività, e la responsabilità sarà tutta di Abbanoa”.
Il caso è stato già segnalato al sindaco di Simaxis, Giacomo Obinu, che ha espresso vicinanza e sostegno all’associazione. Ora i volontari chiedono un intervento deciso anche da parte delle istituzioni provinciali, regionali e giudiziarie. “Colpire un ente di volontariato significa colpire direttamente la comunità – è l’appello finale dell’associazione –. Servono risposte urgenti per restituire ai cittadini un servizio che non può e non deve fermarsi”.












