“A noi sardi fuori sede nessun rimborso per tornare a casa a votare: gli unici in Italia”

Lo sfogo di Enrico, 20 anni, studente cagliaritano di Lingue straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia: “Per noi sardi fuori sede non è previsto nessun tipo di rimborso spese per permetterci di tornare a votare (unici in Italia a dover mettere questi soldi di tasca propria), rendendo così il diritto di voto un lusso”


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Non potrà votare alle elezioni regionali del 24 febbraio in Sardegna. O meglio gli “è stato impedito”. Lo sfogo arriva da uno studente cagliaritano fuori sede, Enrico Visentini Scarzanella.  “Con mio grande rammarico, a me e a tanti altri Sardi che vivono “in continente” viene impedito di votare. Già, questo perché nonostante nell’articolo 48 della nostra Costituzione il diritto di voto sia definito un “dovere civico”, ad alcuni cittadini è, di fatto, negato l’esercizio dello stesso” scrive lo studente di 20 anni iscritto al primo anno della facoltà di Lingue, culture e società dell’Asia e dell’Africa Mediterranea, all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Il motivo lo spiega in una lettera denuncia pubblicata sul suo profilo facebook: “Per noi Sardi fuori sede non è previsto nessun tipo di rimborso spese per permetterci di tornare a votare (unici in Italia a dover mettere questi soldi di tasca propria), rendendo il diritto di voto un lusso riservato a coloro le cui famiglie, che fanno tanti sacrifici per mantenere i propri figli fuori, hanno la possibilità di sborsare come minimo un centinaio di euro di biglietto aereo andata e ritorno, sempre che questo biglietto sia disponibile per le date delle tornate elettorali. Tutto questo, inoltre, si somma al fatto che la data delle elezioni regionali è stata comunicata abbastanza tardi, rendendo praticamente inutile prenotare un volo con una compagnia low-cost.”

E in effetti se si consulta il sito della Regione si scopre che gli unici rimborsi  previsti sono per “gli elettori sardi residenti all’estero, per gli iscritti all’Anagrafe italiana residenti all’estero o che hanno in corso la procedura di iscrizione attestata dall’Ufficio consolare dello Stato estero di provenienza; per i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero; infine per i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’estero”.

E giustamente lo studente cagliaritano si chiede: “Ma è possibile che nessuno se ne sia mai preoccupato, soprattutto visto che ai sardi residenti in Europa sono garantiti 250 euro di rimborsi e, addirittura, per quelli residenti in paesi extra-europei, sono garantiti fino a 1000 euro?”